«Senza progetti abbassiamo le tasse»

Le minoranze attaccano la giunta Landriscina: «Gestione abborracciata e senza visione». L'assessore Caldara: «Non mancano le idee, la burocrazia ci ingabbia». Ma il disavanzo continua a crescere

«Non sono gli eventi estivi a mancare, a Como l’intrattenimento è garantito dal “Circo Cernezzi”, spettacoli quasi quotidiani»: non riesce a trattenere la battuta, Alessandro Rapinese, consigliere che dagli scranni dell’opposizione non manca mai di criticare la giunta Landriscina. L’ultimo argomento in discussione in consiglio comunale, il maxi avanzo di amministrazione (81 milioni di euro), gli offre il destro per chiedere un intervento radicale sulla fiscalità locale.

«Considerato che di tutti quei soldi il Comune non sa che farsene, perché si tratta di somme non spese e non ha progetti pronti per utilizzarli - dice - sarebbe bene che la giunta assumesse una decisione coraggiosa e abbassasse le imposte, smettendola di spremere i cittadini, permettendo così all’economia di ripartire».

Per Rapinese al di là delle battute «è drammatico da un lato, ma rappresentativo di questa giunta, che non si riesca ad imbastire un cartellone degli eventi estivi e che si preveda un somma così esigua, 70mila euro, per animare la città».

«Una giunta che manca di progettualità, che nemmeno è capace di mantenere i programmi già in corso o quanto si è fatto in passato, come dimostra il caso di Wow» rincara Stefano Fanetti, Pd. «Di fatto è una gestione abborracciata, che nemmeno è capace di governare il quotidiano figuriamoci di progettare il futuro o di prevedere come impiegare tutto quel tesoretto, 34 milioni, dell’avanzo di amministrazione».

«Le idee non mancano - replica l’assessore Adriano Caldara - certo, è difficile tradurle, anche a causa della burocrazia e delle lungaggini. Tra l’altro non è corretto dire che non sappiamo come spendere i soldi dell’avanzo, perché in realtà non si possono spendere sino a quando non sarà approvato il rendiconto e fino a quando non si potranno destinare per altri progetti, operazione possibile solo in fase di assestamento, per cui è fissata la data del 31 luglio».

Eppure un avanzo è composto da somme non spese nel corso dell’esercizio precedente, ed è indicatore di una inefficienza: «Non è del tutto corretto nemmeno questo - aggiunge ancora Caldara - Ci sono anche i risparmi, sia quelli in conto capitale, per ribassi sulle basi d’asta degli appalti, sia che quelli sulla spesa corrente. E poi c’è sempre un lasso di tempo tra l’accertamento delle entrate e il momento della spesa».

Sarà, ma a palazzo Cernezzi vi è una tendenza ad accumulare milioni senza spenderli: erano 56 nel 2016, 71 nel 2017, 81 nel 2018. Di questi 34 potranno essere reinvestiti dopo il 31 luglio: l’assessore Vincenzo Bella pensa a «messa insicurezza delle scuole, adeguamenti degli impianti e delle centrali termiche degli edifici di proprietà comunale».

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