Serre di Villa Olmo, ci siamo. Può partire la gara per i lavori

L’intervento Nessuna demolizione, serramenti e infissi saranno recuperati - Resta il nodo dei costi, cresciuti fino al 30% dopo il periodo pandemico

Como

Le serre di Villa Olmo non saranno demolite. Il progetto di restauro, ormai alla versione definitiva, prevede il recupero di tutti i serramenti e di tutti gli infissi.

A rivelarlo è la società che ormai più di tre anni fa ricevette l’incarico di riprogettare le serre, dopo che durante lo scorso mandato la giunta aveva chiuso nei cassetti un precedente progetto già confezionato ricevuto in eredità.

«Speriamo che l’operazione vada in porto, ci abbiamo lavorato tanto – spiega Donatella Basutto, responsabile dello studio di architettura Masserente di Rovigo – è ora di chiudere. Tra dicembre e gennaio abbiamo dialogato con i referenti comunali, con l’intenzione di concludere l’iter già a marzo. Poi, fatta la gara, la fase esecutiva prevede un anno di lavori. Si tratta del recupero delle serre. Non della loro demolizione. Non avrebbe senso, ci sono vincoli precisi. Restaureremo tutti i serramenti e gli infissi che è ancora possibile salvare. La destinazione delle serre resta la medesima. Una sarà visitabile da tutti, l’altra sarà restituita al suo uso botanico».

Il progetto di rilancio di Villa Olmo, finanziato quasi nove anni fa dalla Fondazione Cariplo, prevedeva non solo la sistemazione dei giardini, ma anche un restauro della villa e delle serre. Delle opere che non si sono mai concretizzate. Dunque la Fondazione, ricevute nei giorni scorsi dal Comune alcune ipotesi progettuali, si riserva a breve di prorogare i termini del finanziamento pari a 5 milioni di euro destinato a Como, oppure di revocare in parte o del tutto i fondi. Il Comune comunque tra il 2021 e il 2022 ha incassato tramite Pnrr circa 9 milioni sempre per il rilancio del compendio. «Non abbiamo contezza dei fondi, sappiamo solo che la città dispone delle risorse utili – dice Basutto –. Dunque siamo andati avanti con la progettazione. Il cui principale scoglio sono i costi, perché rispetto alle stime fatte prima della pandemia oggi le spese sono molto aumentate. Tra il 10% e il 30% per alcuni tipi di cantieri. Ma questi sono così speciali che non hanno indicazioni puntuali nei prezziari, quindi abbiamo dovuto più volte effettuare calcoli e sopralluoghi».

«Su Villa Olmo stiamo cercando di correre – dice il sindaco Alessandro Rapinese – dopo anni di nulla ci siamo subito attivati per fare il possibile e portare avanti progetti e riqualificazioni. Abbiamo preso in mano il capitolo con serietà per evitare di perdere le occasioni già sul tavolo».

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