Sindaco e consiglio, la città va al voto
Ecco le proposte dei sette candidati

Contenuti molto diversi nei programmi dei candidati e delle liste che li sostengono - Ampio spazio al turismo ma tanti si scordano le paratie.

Si è detto e scritto di una campagna elettorale piuttosto noiosa. Solo il “caso Veronelli” ha movimentato gli ultimi giorni. Qualche spunto interessante, se si leggono i programmi dei sette candidati sindaco, comunque, si può trovare. Il grafico in queste pagine sintetizza - per quanto sia possibile riassumere proposte a volta molto articolate - le idee su sei grandi temi: mobilità, turismo, sicurezza e immigrazione, cultura, politiche sociali, “scandali” (leggi paratie e Ticosa). Ricette in alcuni casi molto simili, in altri casi agli antipodi. La lettura dei programmi, tutti disponibili sul sito del Comune e su quelli dei candidati, consente almeno di comprendere le questioni ritenute prioritarie dalle coalizioni: Mario Landriscina (centrodestra) parte significativamente dal capitolo sicurezza, Maurizio Traglio (centrosinistra) riserva grande spazio a turismo e cultura, ma ha anche un secondo programma tutto dedicato ai quartieri. Alessandro Rapinese è tagliente, non rinuncia agli slogan e alle provocazioni, mentre Bruno Magatti (Civitas) è schematico e non dimentica di spiegare «come» si possono realizzare le promesse per la città di domani. Non mancano le proposte alternative nel programma di Celeste Grossi, che dedica particolare attenzione al sociale e ai migranti. Ci sono elementi di novità nel programma del pentastellato Fabio Aleotti (dai trasporti allo smog) mentre Francesco Scopelliti - che si è candidato quasi all’ultimo secondo - ha depositato un documento di sole tre pagine.

Il caso lungolago

Balza all’occhio, tra l’altro, il fatto che molti candidati non dedichino nemmeno una riga alla madre di tutte le questioni: il lungolago. Non se ne trova traccia nei programmi di Aleotti, Magatti, Grossi e Scopelliti. In quello di Landriscina si legge solo che «la riapertura del lungolago rappresenta la più urgente operazione da garantire per il valore paesaggistico e simbolico». Mentre in quello di Traglio: «Vista l’impossibilità di tornare indietro, alla situazione precedente il disastro, l’obiettivo sarà confrontarsi con la Regione per un minor impatto ambientale possibile, sicurezza sulla tenuta del fronte lago, completamento della passeggiata secondo principi di alta qualità di realizzazione, di design architettonico e arredo urbano». Infine Rapinese: «Se dovessero pervenire richieste di risarcimento da Sacaim, oltre a difendere il difendibile andremo alla ricerca di responsabilità dei precedenti amministratori. A loro gireremo l’eventuale conto».

Ticosa e parcheggi

Pochi si sbilanciano anche sul destino dell’ex Ticosa, ancora bloccato in un contenzioso con l’azienda che aveva vinto la gara. Quasi tutti citano il parcheggio come soluzione ponte, Traglio propone «a medio termine» un museo alla Santarella e un «incubatore di start-up».

Sul capitolo mobilità da sottolineare l’idea di Rapinese di consentire la sosta in piazza Roma e piazza Gobetti, mentre Landriscina abolirebbe il divieto di entrare in via Milano alta dalle 7 alle 9 del mattino. Pochi dubbi, da parte di tutti, sul fatto che il futuro di Como passi soprattutto dal turismo, dalla cultura, dagli eventi.

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