Smog, blocco del traffico
I vigili: «Difficile controllare»
Ma Bergamo dà le multe

Como, il comandante della Polizia Locale spiega perché sono poche le contravvenzioni. Però a Bergamo i controlli sono automatici

Si fa presto a dire blocco del traffico, ma perché questo provvedimento abbia un senso al fine di far abbassare il livello di polveri sottili nell’aria, le auto più inquinanti (e dall’anno prossimo ci saranno anche i diesel Euro 3), dovranno davvero rimanere ferme.

Chi vigila? La polizia locale, ovviamente, come prevede peraltro la normativa regionale che adotta l’accordo di programma del Bacino padano, siglato tra le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto.

Facile a dirsi, perché la materia in realtà non sembra essere in cima alle urgenze della nostra città. «È impossibile, con i mezzi in dotazione a questo comando, dare priorità di servizio ai controlli sulle strade in materia ambientale» ammette il comandante della polizia locale di Como, Donatello Ghezzo. «Le categorie di automobilisti in deroga sono talmente tante, così come le eccezioni per i percorsi ammessi per il collegamento tra le principali strade di grande scorrimento, che dovrei impiegare tutti gli uomini in servizio solo per effettuare i controlli delle vetture, e forse non basterebbero nemmeno. per questo motivo sono state poche durante lo scorso semestre invernale le contravvenzioni elevate per avere infranto il divieto di circolazione da parte di vetture che avrebbero dovuto restare ferme».

La sanzione prevista per l’inosservanza delle misure di limitazione alla circolazione varia da 75 a 450 euro.

Ma a Bergamo funziona diversamente. «Noi i controlli li facciamo grazie ad un dispositivo laser. Lo scorso inverno abbiamo verificato lo stato di oltre 157mila veicoli, accertando la classe ambientale in cui ricadevano».

Il commissario Eugenia Bolis, della polizia locale di Bergamo, illustra l’esperienza positiva del capoluogo orobico, che è stato in grado di setacciare le vetture in transito per le strade della città, verificando se rientravano tra le categorie ammesse. «Su 157.252 veicoli controllati abbiamo riscontrato 25 auto che non potevano circolare nel corso dell’ultimo semestre invernale, al di fuori dei periodi di blocco» dice il commissario. «Mentre durante i periodi di fermo i verbali sono stati 114».

Controllare, dunque è possibile. A condizione di dotarsi si di un dispositivo mobile per la lettura a distanza delle targhe.

«Funziona così - spiega ancora il commissario - È montato su una nostra macchina e legge le targhe da una distanza di 200 metri. L’apparecchio è in grado di riconoscere le auto che non rientrano nella normativa e in tal caso invia un segnale al tablet in dotazione alla pattuglia a terra della polizia locale, che provvede a fermare la macchina e a contestare l’infrazione».

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