Sostegno al bimbo malato
La scuola alza bandiera bianca

Tanta solidarietà sul web al piccolo Alex che quest’anno è ancora senza insegnante specializzato. Il provveditore: «Dobbiamo rispettare le graduatorie»

Molta solidarietà per Patrizia Gentile e per il piccolo Alex di sette anni, soprattutto sul web, ma il provveditore agli studi di Como rimarca che la mancata assegnazione di un insegnante di sostegno al bimbo malato è dettata dalla legge e si deve semplicemente attendere l’assegnazione con i tempi necessari.

Molto più disponibile il sindaco di Valbrona Luigi Vener, che s’impegna a trovare i fondi per alcune ore d’assistenza in più. Ieri mamma Patrizia aveva annunciato di aver preparato una lettera per il presidente del consiglio Matteo Renzi per denunciare la situazione assurda legata all’assegnazione degli insegnanti di sostegno, ma anche per spiegare che i tagli non si fanno sui bambini e soprattutto su quelli in difficoltà.

Patrizia ha un figlio, Alex di sette anni, che ha purtroppo subito una quarantina di ricoveri in cinque anni, affetto da una malattia della quale si contano solo quattro casi al mondo: non può correre, esporsi al sole, giocare o persino studiare normalmente. Insomma non può fare nessuna delle attività usuali per un bambino della sua età.

Il piccolo a scuola e a casa deve essere continuamente seguito: «Ogni anno leggo su Facebook delle altre mamme che si godono il primo giorno di scuola dei loro bambini, per me ogni anno questo primo giorno è un supplizio – spiegava ieri Patrizia Gentile -. Si parte senza l’insegnante di sostegno e non si ha idea quando arriverà, ma per Alex è indispensabile, anche solo per la pausa che deve fare frequentemente per mettere le gocce negli occhi».

Il provveditore ammette il problema: «Capisco la posizione di questa mamma e la comprendo. Se mi si chiede se si possono fare le cose meglio e con più risorse rispondo naturalmente di sì. Purtroppo il meccanismo ha i suoi tempi. Quest’anno ci siamo poi dovuti raffrontare con le molte assunzioni».

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