Tangenziale, che batosta
Pendolari: dazio da 300 euro

È il costo annuo per il tratto Albate - Villa Guardia. Sempre più adesioni alla protesta: 4mila no sul web

Como

La parola pedaggio insegue il territorio comasco da qualcosa come 90 anni. Sarà un caso, ma l’autostrada dei Laghi tra Como e Milano (inaugurata il 28 giugno 1925) è stata la prima a pedaggio d’Italia. Tra le 12 e le 17 lire a seconda del mezzo di trasporto. Oggi quelle lire sono diventate 2,20 euro solo per l’andata e altrettante per il ritorno e quel tratto autostradale si conferma uno dei più cari d’Italia.

E per i pendolari la situazione non è certo destinata a migliorare. La prima stangata, la più imminente in ordine di tempo, sarà quella sulla tangenziale di Como. Per percorrere 2,4 chilometri (senza le interconnessioni con la A9) il piano finanziario prevede 60 centesimi. In pratica un pendolare dovrebbe mettere in conto per due viaggi al giorno (andata e ritorno) poco meno di 30 euro solo per il pezzetto tra Albate e Villa Guardia.

E proprio su questo punto è scattata la mobilitazione dei sindaci (una trentina quelli che hanno aderito finora tra cui il primo cittadino di Como Mario Lucini e la presidente della Provincia Maria Rita Livio, a cui si aggiungono Cna, Confcommercio, Uil e autotrasportatori) con una petizione che si può firmare on line oppure in versione cartacea. On line basta andare su Facebook sul gruppo “No al pedaggio per la tangenziale di Como” (arrivato in pochi giorni a quota 4mila) e da lì si trovano i link per l’adesione.

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