«Sul lago spettacolo di luci
I Balocchi? Noi ci speriamo»

Amici di Como: il nuovo presidente Alessandro Tessuto: «Tanti progetti. Mi piacerebbe un simbolo della seta e del mobile all’ingresso della città»

Le luci sono nel Dna degli “Amici di Como”. Le proiezioni luminose sono forse l’ingrediente che più ha reso popolare la “Città dei Balocchi”, idealmente sostituita in quest’anno di Covid dal “Christmas light tree”, il fascio di luce alto cinque chilometri che durante le feste si innalzava da Porta Torre.

E la luce è anche al centro del grande progetto che il nuovo presidente del sodalizio, Sandro Tessuto, porterà presto all’approvazione del consiglio. Insieme a una serie di altre iniziative iscritte all’ordine del giorno di un anno che, nonostante il Covid, vorrebbe essere denso di idee e programmi.

Sguardo al passato

«Se guardo al passato degli Amici di Como - dice Tessuto - e alle iniziative che abbiamo intrapreso per la città - la passeggiata a lago, la scultura di Libeskind, le fontane, oltre al sostegno che abbiamo sempre dato alle fasce deboli della popolazione e per il sociale - credo che tutto questo meriti di proseguire con un programma per la città altrettanto prestigioso e ricco di quelli promossi da chi mi ha preceduto. Il mio impegno sarà quello di coordinare al meglio tutto questo».

Prematuro parlare nel dettaglio di progetti, visto che la bozza del programma non è stata ancora sottoposta all’attenzione dei consiglieri, ma qualche anticipazione filtra.

«L’intenzione è quella di investire tempo e denaro sulle luci sul lago, sempre in ossequio alla città il cui nome è legato a quello di Alessandro Volta», spiega Tessuto. Il progetto dovrebbe riguardare il primo bacino «e forse anche oltre», e prenderà corpo nei primi sei mesi di quest’anno. Sarà in movimento, e sarà possibile «spostarlo in altre località».

Meno misteriosa, ma ancora in fase di incubazione, l’idea di sostituire l’Alambicco del Birrificio di Como alla rotonda di Grandate con un simbolo del territorio e della sua vocazione alla lavorazione della seta e del legno: «Ci terrei molto - dice il presidente -. Sto trattando con il Birrificio ed è un’idea che mi piacerebbe portare avanti. Non so ancora quale sarebbe il nuovo simbolo, penso a qualcosa come la scritta “Città della lana” che vedo quando vado a Biella. In fondo fino a qualche tempo fa eravamo uno primi distretti serici d’Europa, e l’industria del mobile qualifica buona parte del nostro territorio».

L’evento clou dell’anno, la Città dei Balocchi, è naturalmente legato all’andamento della pandemia: «Non dipende da noi, stiamo a vedere come evolverà la situazione. Cero che quest’anno a Natale senza la Città dei Balocchi Como era tutta un’altra cosa... Ma non vedo come potremmo gestire gli inevitabili assembramenti se si riproponesse a fine anno la medesima situazione del 2020. Ovviamente la nostra intenzione sarebbe di tornare a organizzare gli eventi in presenza. Le iniziative online dello scorso Natale non erano a portata di bambini...».

Opere importanti

Il Covid in realtà condiziona l’intera programmazione degli Amici di Como: «Tutto è fermo, in tutti i campi. Però noi ci stiamo muovendo, e porteremo avanti i nostri progetti per il turismo, il sociale, l’arte e la cultura. Come ho detto al consiglio, sono più favorevole alle opere importanti e durature che a una distribuzione a pioggia di contributi. E infatti per me il dono più bello che abbiamo fatto alla città è la passeggiata a lago».

B.Fav.

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