Caroselli e bandiere della Turchia per le strade di Como: i supporter di Erdogan festeggiano il risultato delle elezioni

Esteri Un carosello di auto con bandiere turche sventolanti ha festeggiato ieri per le strade comasche il risultato delle elezioni in Turchia: Erdogan è stato rieletto con il 52% dei voti al secondo turno

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L’onda di esultanza che ha investito metà della popolazione turca ieri con l’annuncio della vittoria di Recep Tayyip Erdogan al secondo turno è arrivata fino a Como.

Ieri sera in Napoleona, in via Recchi e su viale Innocenzo un carosello di auto è passato suonando i clacson e sventolando le bandiere turche. Le decine di auto con le quattro frecce accese, le bandiere rosse sventolanti e giovani che si sporgevano dai finestrini con grida di giubilo hanno destato la curiosità di diversi cittadini comaschi e ha echeggiato i festeggiamenti che hanno riempito le piazze di mezza Turchia.

Al ballottaggio

Mezza non per modo di dire, perché il risultato di queste elezioni, che hanno visto Erdogan ottenere il suo terzo mandato dopo vent’anni di potere, ha spaccato il Paese a metà. Lo sfidante Kemal KilicdarogluI infatti ha concluso la sua corsa elettorale con un 47,9%, dopo aver costretto Erdogan ad arrivare al ballottaggio, trasformando così quello che sarebbe dovuto essere un trionfo in una vittoria. La partecipazione al voto è stata alta - l’affluenza al ballottaggio ha superato l’85% degli aventi diritto - anche se inferiore rispetto al primo turno delle presidenziali, quando ha sfiorato il 90%. Sono percentuali però che spiegano in parte quello che è accaduto ieri a Como: una partecipazione alle vicende della politica che ha poco a che fare con la bassa affluenza alle urne tipicamente italiana.

Le parole di Erdogan dopo la vittoria

«La nostra gente ci ha dato ancora fiducia, sarà il secolo della Turchia» sono state le parole con cui Erdogan ha festeggiato ieri la sua rielezione a capo dello Stato. Una vittoria che però si differenzia da quella di cinque anni fa perché il fronte dell’opposizione, guidato da Kemal Kilicdaroglu, è oggi più forte: «Continueremo la lotta, la nostra marcia continua» ha detto infatti lo sfidante di Erdogan, definendo la gestione del potere di Erdogan «un regime autoritario», cui opporre «la libertà e la democrazia». Tra i principali temi di cui il capo dello Stato dovrà occuparsi a partire da oggi ci sono senza dubbio la situazione economica della Turchia, con una galoppante inflazione da gestire, le conseguenze del terremoto avvenuto nel sud-est del Paese lo scorso febbraio e la gestione dei profughi siriani giunti in Turchia dopo l’inizio del conflitto in Siria.

Nel frattempo però i suoi sostenitori lo festeggiano: tra Istanbul, dove hanno riempito le strade di automobili in festa, a suon di clacson e spari in aria, e le città europee, come Londra, dove risiedono diverse persone originarie della Turchia. Festeggiamenti che, come si è detto, hanno raggiunto anche Como e sono il riflesso di un risultato elettorale che continuerà a far discutere anche nei prossimi giorni sulle ragioni della vittoria di Erdogan e sulle sue mosse future, da qui alla fine del suo mandato nel 2028.

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