Tangenziale, Di Pietro: «È la mia soluzione»

L’analisi Il presidente di Pedemontana è soddisfatto

«Strade di servizio pubblico, non ha senso pagare»

Il primo a parlare di «regionalizzazione o statalizzazione» della tangenziale di Como era stato, nell’ottobre scorso, il presidente di Pedemontana Antonio Di Pietro.

Una manciata di mesi dopo la sua proposta è nero su bianco nel protocollo d’intesa firmato ieri tra Regione Lombardia e Anas.

«Come ho detto fin dal primo giorno in cui ho incontrato i sindaci del territorio - commenta l’ex ministro - le tangenziali sono un servizio pubblico essenziale a tutte le città capoluogo. Nel caso di Como e Varese si sono fatte costruire con il sistema del project financing e questo esclude la gratuità». Di Pietro sottolinea ancora una volta «la disparità di trattamento delle tangenziali di Como e Varese rispetto agli altri capoluoghi». Disparità «fatta dal servizio pubblico e, per questa ragione, sia nelle sedi pubbliche sia in quelle istituzionali, ho sempre detto che l’opera andava riportata nel pubblico».

Ieri la firma del protocollo. «Adesso la proposta è all’interno del piano, illustrato dal presidente della Regione, di rivisitazione del sistema viario. In quest’ambito ho chiesto e ottenuto di inserire anche le tangenziali di Como e Varese». E adesso? «Se a questo protocollo seguiranno gli impegni presi - aggiunge - a quel punto l’Anas, essendo un servizio pubblico, potrà rendere il transito gratuito». Da chiarire ci saranno i rapporti economici tra Pedemontana e il nuovo soggetto pubblico che dovrà acquisire le tangenziali. Ci saranno somme da pagare? «Noi - chiarisce Di Pietro - faremo un percorso a ritrovo per verificare con esattezza le cifre di quanto già pagato dal pubblico e di quanto dal privato. La matematica non è un’opinione. Non sono in grado di dire se spetteranno dei soldi a noi oppure se saremo noi a doverne dare. Ma ripeto, la matematica è chiara, quindi basterà fare i conti».

Le ultime stime, ma va precisato che non si tratta di dati ufficiali, dicono che almeno 175 milioni dei circa 250 sborsati per i 3 chilometri scarsi che collegano Albate a Villa Guardia, arrivino da contributi pubblici.

«Una cosa è certa - precisa il presidente della società - ed è il fatto che io per primo ho detto che Pedemontana non guadagni un euro, ma non ci può nemmeno rimettere. Se emergerà che sono state pagate dal pubblico, andrà bene così. Ad oggi non sono in grado di dirlo. Io, inoltre, ho insistito affinché Anas completi le tangenziali, e l’ho messo nero su bianco nei documenti».

Il resto dell’autostrada Pedemontana (incluso il collegamento tra A9 e Malpensa e da Lentate verso Bergamo) rimarrà alla società con sede ad Assago. Tornando a Como Di Pietro dice: «Sembrava un’utopia quando l’ho proposta, datemi atto che siamo arrivati a un protocollo d’intesa». E sui tempi: «Il tempo ci vuole, ma dipenderà dalla buona volontà. Possono avanzare mesi e possono non bastare anni. Ora dovranno seguire le leggi, sia sul piano amministrativo che procedurale».  Per rendere gratuita la tangenziale, secondo Di Pietro, «questa è l’unica strada che io immagino» e che «andrebbe anche ad eliminare una disparità rispetto ad altri capoluoghi».
G. Ron.

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