Tangenziale, il ministro chiama Como
Vertice su pedaggio e secondo lotto

Delrio fissa un incontro con i Comuni e Pedemontana

Il 22 gennaio tutti a Roma, al ministero delle Infrastrutture è convocato un vertice che potrebbe rivelarsi decisivo per la tangenziale di Como. Il ministro Graziano Delrio “chiama” gli amministratori comaschi e le concessionarie autostradali, sul tavolo ci saranno due punti fondamentali, da mesi al centro di una serrata battaglia: il pedaggio in vigore (62 centesimi per percorrere due chilometri e mezzo) e la fattibilità del secondo lotto dell’opera, al momento non finanziato.

Il tavolo di confronto attivato dal Governo rappresenta un’occasione da non perdere per il territorio comasco, forse l’ultima. Ecco perché nelle prossime ore le diplomazie si metteranno al lavoro con l’obiettivo di presentare a Delrio un pacchetto di proposte unanimemente condiviso.

La riunione, convocata ieri, è il frutto del pressing esercitato dai parlamentari comaschi Chiara Braga e Mauro Guerra, firmatari di un ordine del giorno - approvato dieci giorni fa alla Camera - che chiedeva proprio all’esecutivo di promuovere nel mese di gennaio un vertice «finalizzato a valutare l’applicabilità e la congruità o meno del pedaggio adottato e l’effettiva fruibilità da parte dell’utenza», oltre alla «reale fattibilità economico-finanziaria dell’intero sistema autostradale pedemontano, con particolare riguardo al completamento della tangenziale di Como».

La disponibilità da parte di Delrio viene interpretata come un segnale positivo, ci sarebbero insomma spiragli per modificare almeno in parte lo scenario attuale sia sul fronte tariffario ma che sulla questione secondo lotto (oltre 6 chilometri dallo svincolo di Acquanegra all’interconnessione con la Briantea nel territorio di Albese con Cassano).

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