Tangenziale, spesi milioni per gli studi
Tante perplessità: «Folle rifare tutto»

La Regione vuole accantonare il piano originario. Fermi (FI): «Se non si risparmia la metà meglio il vecchio». Butti (FdI): «Non buttare tutto, teniamo quanto fatto»

Il secondo lotto della tangenziale, del quale non è stato realizzato nemmeno un centimetro, è già costato ai comaschi milioni di euro per la progettazione ( senza contare gli anni di attesa e le code giornaliere bloccati nel traffico. Il tutto per arrivare ad avere un progetto definitivo (che collega lo svincolo dell’Acquanegra ad Albese) che prevede un costo di oltre 800 milioni di euro dei quali non c’è nemmeno un euro di finanziamento.

L’altro ieri a Como il presidente della Regione Attilio Fontana con l’assessore alle Infrastrutture Claudia Terzi ha annunciato che la Regione sta andando avanti non sul progetto originario, ma sul tracciato ipotizzato anni fa dall’amministrazione provinciale. Alternativa ancora tutta da progettare non essendo arrivato nemmeno alla fase di progettazione preliminare, ma definita meno costosa dal punto di vista economico: 674 milioni di euro contro 832. Il tracciato passa a sud del lago di Montorfano, da Senna Comasco e sbuca a Orsenigo. Quasi tutto in superficie, al contrario di quello originario che era completamente in galleria. E va anche detto che la cifra, se si dovesse avviare una progettazione più precisa, potrebbe anche aumentare.

Soluzione su cui però non mancano le perplessità anche all’interno della stessa maggioranza. Alessandro Fermi, presidente del consiglio regionale ed esponente di Forza Italia, dice: «La prima cosa è che l’opera si faccia, ma poi è necessario analizzare i progetti. Se la differenza di costo tra un tracciato e l’altro, tenendo conto che da una parte abbiamo un progetto definitivo e dall’altra una linea sulla carta, non è pari alla metà, credo che valga la pena andare avanti con il progetto originario e definitivo che dal punto di vista viabilistico e di impatto ambientale è certamente migliore». Il deputato comasco di Fratelli d’Italia Alessio Butti è ancora più perentorio: «Bene che il presidente Fontana si occupi attivamente dei secondi lotti delle tangenziali. Siamo e sono disponibile ad aiutare a fare pressione sul Governo, dove siede anche il partito di Fontana, per reperire i fondi, ma credo che si debbano utilizzare per il progetto già esistente e in fase avanzata piuttosto che ripartire daccapo buttando quanto fatto, che è costato parecchi soldi senza contare il tempo».

Da ultimo va registrata la posizione del deputato dei Cinque Stelle Giovanni Currò che frena più in generale sul secondo lotto: «Prima - dice - attendiamo le opere compensative per il disagio subito dai territori e poi ragioniamo su altre soluzioni. Tuteliamo i diritti dei cittadini prima di tutto».

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