Tassa rifiuti, Como ha incassato quasi 12 milioni. Il 14% in più rispetto all’anno prima

I dati L’assessore: «Pagamenti più puntuali e i controlli stanno esercitando una funzione deterrente»

Il Comune di Como ha incassato dalla tassa rifiuti il 14% in più rispetto al 2021. Si tratta dei dati che riguardano i pagamenti avvenuti correttamente entro le scadenze previste dall’amministrazione comunale. Nel 2022 Palazzo Cernezzi ha incassato 11,8 milioni di euro sul totale di 14,1 che corrispondono all’83,49%. Vale la pena sottolineare che la tassa rifiuti per legge deve garantire la copertura totale dei costi del servizio. Ai quasi 12 milioni di euro finiti nelle casse comunali nel 2022 vanno aggiunti anche 2,7 milioni che riguardano incassi relativi ad accertamenti pregressi, mentre gli evasori scoperti negli ultimi mesi dell’anno verranno conteggiati successivamente poiché sono previsti dei tempi tecnici.

«L’aver incentivato e dato atto dei controlli portati avanti appare come uno strumento deterrete rispetto ai mancati pagamenti»

Nel 2021 la cifra percentuale di quanto incassato era stata del 69,64%, che corrisponde a 9,6 milioni di euro su 13,8. Si tratta quindi di una differenza percentuale del 14%. Andando indietro al 2020, l’incassato era stato il 77,87% cioè 9,4 su quasi 13 milioni di euro. La differenza, in questo caso, è più contenuta e pari al 6% in meno rispetto all’anno scorso. «Rileviamo un pagamento più puntuale del ruolo Tari 2022 - commenta l’assessore ai Servizi Finanziari Monica Doria - probabilmente dovuto alle misure di attenzione messe in atto relativamente alla consegna degli avvisi di pagamento e alla sollecitazione degli invii via mail». Non solo. Secondo l’assessore anche la linea dura anti evasione ha inciso. «Ovviamente - aggiunge - l’aver incentivato e dato atto dei controlli portati avanti appare come uno strumento deterrete rispetto ai mancati pagamenti. La manifestazione delle misure di accertamento eseguite nell’ultimo periodo dell’anno (le verifiche aggiuntive che avevano portato a scoprire casi di evasione record, ndr) si potrà conteggiare nei prossimi mesi, tenendo conto dei giorni di notifica previsti dalla legge».

Le verifiche vanno avanti

Il pugno di ferro, in ogni caso, rimane. «I controlli vanno avanti - conclude Doria - e abbiamo un report continuo dall’ufficio Tributi che comprende anche l’accertamento dell’evaso». In autunno le verifiche sui mancati pagamenti erano state serrate e in pochi giorni erano state verificate numerose posizioni non corrette. In una settimana, ad esempio, erano state scoperte più di trecento irregolarità per circa un milione di euro di versamenti non effettuati. La normativa prevede che in tutti i casi il Comune debba poi procedere con l’avvio degli avvisi bonari per incassare il dovuto. Palazzo Cernezzi procede partendo dai cinque anni precedenti e, via via avvicinandosi a quello più recente in modo tale da evitare il più possibile che scatti la prescrizione.

Sotto la lente erano finiti anche diversi locali e negozi e non erano mancati i casi di titolari di bar e ristoranti con i tavolini all’esterno che non risultavano nemmeno registrati all’anagrafe della Tari. Questo significa nessun pagamento effettuato a fronte di un servizio di raccolta rifiuti di un certo rilievo, tenendo conto della tipologia e della frequenza dei rifiuti conferiti.

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