Tavolini vista lago e non pagano la tassa
Il Comune pronto alla revoca dei permessi

Sono 34 i locali indietro con i pagamenti. I casi più gravi rischiano di perdere la concessione. Alle casse comunali mancano 115mila euro solo del 2018

Hanno tavolini e sedie vista lago o nelle piazze più belle del centro, ma non pagano la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Ica, la società a cui il Comune ha affidato la riscossione, ha verificato una a una le posizioni e al momento risultano 34 quelle “scoperte” per un totale di 155mila euro. Il dato è relativo al 2018 e, da quanto si apprende, la reiterazione dei mancati pagamenti sta andando avanti anche nel 2019, ma la società potrà inviare gli avvisi e le diffide per quest’anno solo a partire da febbraio (la norma prevede infatti un periodo finestra dopo la scadenza dell’ultima rata entro la quale consentire i pagamenti).

Nel febbraio scorso il dirigente del settore aveva chiesto ad Ica l’attivazione di tutte le procedure per riscuotere coattivamente le somme dovute: in otto mesi 15 tra titolari di concessioni per bar e ristoranti hanno saldato i debiti. Come detto ne restano ancora 34 con importi dovuti molto diversi tra loro: si va, ad esempio, dal caso di 40 euro fino ad arrivare a situazioni record di alcune decine di migliaia di euro. Il limite è quello di un titolare di alcune attività che ha accumulato, solo per il 2018, oltre 50mila euro oltre a quello di un bar che ha superato i 10mila euro di morosità. In tutti i casi il Comune convoca i titolari e lo stesso fa Ica per concordare piani di rientro o raitezzazioni. In alcuni casi funzionano, in altri nonostante le rassicurazioni verbali di imminenti pagamenti, il debito è rimasto immutato.

«Si tratta di una situazione non più rimandabile - spiega l’assessore alle Attività produttive Marco Butti, che ha sottoposto la questione ai colleghi di giunta -. Sono stati fatti incontri con le associazioni di categoria e abbiamo deciso che un’azione forte è necessaria e non rinviabile, soprattutto a tutela di coloro che versano regolarmente il tributo». Butti aggiunge che «l’amministrazione è sempre pronta a colloquiare dinanzi a situazioni di crisi o emergenziali, ma è altrettanto ferma nel rivendicare che quando vengono promessi e pattuiti verbalmente piani di rateizzazione gli stessi devono avere un seguito concreto». A Palazzo Cernezzi, infatti, non è affatto piaciuto che, soprattutto nei casi con i debiti più alti, nonostante gli accordi presi per un piano di rientro, i titolari delle attività non li abbiano poi formalizzati. A questo punto, però, il tempo è scaduto. Almeno secondo uffici comunali e giunta. «Scatteranno le procedure previste dal regolamento e stiamo inviando gli avvisi - conclude l’assessore -. L’auspicio è che non ci siano situazioni spiacevoli per i tributi del 2019».

L’ufficio occupazione suolo pubblico di Palazzo Cernezzi, in caso di istanza di rinnovo delle concessioni, prioritariamente verifica in collaborazione con Ica le posizioni debitorie e, prima del rilascio dei provvedimenti, richiede e accerta il pagamento dei debiti pregressi.

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