Terzo Polo, Calenda con i candidati: «Como deve parlare di industria 4.0, di transazione energetica e digitale. Sanità? un vero disastro»

Elezioni regionali Il Terzo Polo presenta i suoi candidati, a Como anche Carlo Calenda che sottolinea: «La priorità è la sanità».

Ieri sera, all’Hilton, Azione e Italia Viva hanno presentato i sei candidati comaschi che sostengono la candidatura di Letizia Moratti. Presente il leader nazionale Calenda.

«Como deve parlare di industria 4.0, di transazione energetica e digitale – ha detto Calenda – ma è la sanità il vero disastro. Mancano i medici e le liste d’attesa sono infinite. Moratti ha messo un freno facendo partire la campagna vaccinale e rimediando ai fallimenti di Giulio Gallera e Attilio Fontana. Ma i servizi sanitari sono buona parte del bilancio regionale e c’è ancora tanto lavoro da fare».

Gli ultimi sondaggi però danno la Moratti all’ultimo gradino del podio, dopo centrodestra e centrosinistra. Non valeva la pena stare con Pierfrancesco Majorino? «Durante tutta la seconda Repubblica sono andate in scena le ammucchiate – ha risposto Calenda – ed è contro questo tipo di politica che combatto. Non voglio governi “tutti insieme”. E poi dobbiamo convincere la maggioranza degli elettori che è ancora indecisa. La Lombardia deve essere pronta di nuovo ad investire, perché vede da anni decrescere la sua competitività internazionale».

Sul palco i candidati Anna Veronelli, Alberto Gaffuri, Giovanni Vanossi, Barbara Ferrari, Lorenzo Pedretti e Silvia Gorla.

«La Lombardia è abituata a non accontentarsi – ha detto Mariastella Gelmini, vicesegretario di Azione – per questo penso che questa provincia debba dare un grande contributo alla vittoria di Letizia Moratti. Como ha fatto tantissimo sul turismo e, letto il curriculum dei tre principali candidati, non c’è paragone. C’è una signora che ha portato in Italia l’Expo, poi c’è chi va a braccetto con il M5S...». Per Gelmini sui mezzi pubblici la Lombardia deve fare un bando per superare la gestione Trenord, ma bisogna anche ricordarsi dei medici e degli infermieri, chiamati eroi durante la pandemia e poi dimenticati.

La platea era gremita. Presenti, tra i volti noti, Andrea Taborelli, imprenditore tessile, e Marco Mazzone, presidente della Compagnia delle Opere.

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