Ticosa, mettetevi comodi
Solo per la bonifica un anno

Il Comune investe su un piano di intervento da 6,3 milioni di euro. Ma i tempi non saranno brevi: bisognerà indire una gara a livello europeo

Un piano di bonifica - l’ultimo - da 6,3 milioni di euro per avere tutta l’area Ticosa pulita dagli inquinanti e, quindi, pronta per poter essere utilizzati. Buona parte della cifra, oltre 5 milioni, serviranno per rimuovere l’amianto nella zona della ormai famosa “cella 3”, a ridosso della Santarella, mentre la parte rimanente per la bonifica delle acque.

I tempi, però, non saranno brevi poiché solo per affidare l’incarico ci vorrà un anno visto che sarà necessario indire una gara europea. I lavori veri e propri dureranno sei mesi, ma la parola fine - a meno di ulteriori imprevisti che hanno costellato l’area incastonata tra via Grandi e via Regina - non sarà scritta prima della fine del 2021. Martedì è in programma la conferenza dei servizi a cui parteciperanno tutti gli enti (dalla Provincia all’Ats, all’Arpa) che dovrà valutare il piano. I contenuti erano già stati presentati in commissione Urbanistica dall’assessore all’Ambiente Marco Galli (che ha preso in mano la pratica Ticosa la scorsa estate), mentre il via libera della giunta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni (la discussione ieri è stata rinviata per la presenza in città della presidente del Senato, accolta dal sindaco Mario Landriscina e successivamente accompagnata durante la sua visita in centro).

Molto dipenderà dall’esito dell’incontro di martedì: se dovesse arrivare il via libera, il Comune potrebbe poi muoversi per avviare le lunghe procedure di appalto dei lavori. Il progetto è stato realizzato internamente dagli uffici del settore Ambiente e con l’approvazione definitiva, Palazzo Cernezzi conta anche di poter aprire un parcheggio provvisorio in tempi ragionevoli. Questa, almeno, è l’intenzione del sindaco che ha più riprese ha parlato della volontà di destinare alla sosta una parte dell’area in attesa della conclusione della bonifica. Sarà l’amministrazione provinciale, come aveva già chiarito il dirigente Franco Binaghi, ad avere l’ultima parola.

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