Tremezzina: «Cinghiali da abbattere»
Pressing della Regione sull’Ispra

La protesta per il blocco della caccia di selezione nel Comprensorio Prealpi Comasche

Si muove Regione Lombardia per tentare di sbloccare l’impasse che vede opposti i cacciatori abilitati alla caccia al cinghiale con le carabine nei foderi da un lato e dall’altro l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) - fermo sulle proprie posizioni - che sin qui non ha permesso di dare il via, al contrario degli altri Comprensori, alla caccia di selezione al cinghiale nel Comprensorio delle Prealpi Comasche, 16 mila ettari da Menaggio al Bisbino includendo tutta la Val d’Intelvi. «Abbiamo già inviato a Ispra la nota integrativa richiesta, redatta dal Comprensorio - fa sapere a “La Provincia” l’assessore regionale alla Caccia, Fabio Rolfi - La caccia di selezione deve iniziare anche nelle Prealpi Comasche. Un obiettivo che vogliamo raggiungere a breve. Abbiamo sollecitato Ispra e contiamo di ricevere la risposta entro pochi giorni». L’assessore conferma poi che «i cinghiali in sovrannumero sono pericolosi per l’agricoltura e quindi per l’economia, ma anche per la sicurezza delle persone e la situazione a Como da questo punto di vista è particolarmente complicata». Ma per spiegare lo stop alla caccia al cinghiale nel Comprensorio delle Prealpi Comasche bisogna fare un passo indietro e cioè alle due pagine di provvedimento firmate da Ispra e inviate a Regione Lombardia in cui si l’Istituto ha fatto sapere di non essere in grado di esprimersi sul parere, segnalando che «nel 2020 risultano riportate (nel parere inviato dal Comprensorio delle Prealpi Comasche) 15 denunce per danni da cinghiale la cui entità economica complessiva è di poco inferiore ai 4 mila euro». «Tali valori - scrive Ispra - sembrerebbero definire un contesto in cui le criticità imputabili alla specie sono contenute». “Una frase che si commenta da sola - la replica del presidente del Comprensorio alpino di caccia delle Prealpi Comasche, Livio De Angeli - Siamo in piena emergenza e ad Ispra abbiamo inviato una dettagliata richiesta, composta da 25 pagine e redatta da tecnici faunistici». Richiesta in base alla quale il Comprensorio intende abbattere sino al 31 gennaio prossimo 500 cinghiali a fronte dei 418 abbattuti lo scorso anno con 2 mesi in meno di caccia a causa della pandemia. De Angeli fa notare un altro dettaglio di rilievo e cioè che «questo stop all’avvio della caccia di selezione - caccia che sarebbe dovuta iniziare il 3 giugno - ci è già costato il mancato abbattimento di più di 100 cinghiali, in quanto i primi giorni di giugno sono i migliori per la caccia a questo ungulato».

(Marco Palumbo)

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