«Troppe barche, il lago è una giungla»

Gianni Grammatica, il “Tasell”: «Centinaia i mezzi a noleggio che si guidano senza patente, è pericoloso» - E propone: «Limitare i numeri e fare controlli. La gente pensa solo a divertirsi, ma non conosce nemmeno le regole»

Per tutti è il Tasell, sempre seduto, da decenni, nel suo chiosco in piazza Cavour. Gianni Grammatica con i turisti ci lavora tutti i giorni e tutti i giorni le sue barche (15) sono sul lago. Quel lago che, lui, in ottant’anni, ha visto cambiare e diventare oggi «una bomba a orologeria». Troppi mezzi, troppa gente che non sa guidarli. Troppo caos, troppi rischi. «Ci sono fuoribordo a noleggio dappertutto e fanno guidare mezzi da 40 cavalli a chi non ha la patente e non ha la minima conoscenza delle regole della navigazione - dice -. Sono bombe a orologeria poiché la gente vede il lago solo come un divertimento. Molte volte siamo noi a fermarci per evitare incidenti». Ammette candidamente che in serate speciali, come quelle dei fuochi di San Giovanni, le sue barche non escono più.

«Troppo pericoloso - spiega - e poiché in giro, di notte, ci sono mezzi a non finire. Evitiamo. Vent’anni fa noleggiavamo anche noi piccole barche, ma parliamo di mezzi fino a 6 cavalli, poi abbiamo smesso. Ci hanno fatto togliere i pedalò, che non erano per nulla pericolosi, e poi si vedono sfrecciare motoscafi di ogni tipo, anche a ridosso della riva. Parliamo di centinaia di imbarcazioni guidate, nel 99% dei casi, da persone che non hanno né la patente nautica né alcuna conoscenza. Ogni anno sono sempre di più. Poi aggiungiamoci le moto d’acqua, lo sci nautico, i battelli e i surf ed è chiaro quale sia la situazione. Vediamo bambini a cavalcioni sulle barche, o che si tuffano senza salvagente, a volte puntano natanti grossi e non si spostano. Lo ripeto: è pericoloso. Se sulla strada si noleggia un’auto o una moto si deve avere la patente, qui mettiamo barche in mano a chi non sa neanche andare a destra o a sinistra».

Che fare, allora? «Mi sembra che ci sia una legge europea che impone un tetto massimo di cavalli sui mezzi a noleggio - conclude - e quindi che si rispetti. In ogni caso vanno limitati i numeri. Poi servono controlli. Quando c’era l’ispettorato di porto, figure rimaste in altre regioni, c’erano norme chiare e venivano fatte rispettare con grande competenza». Il figlio Edoardo, che oggi gestisce l’azienda fondata nel 1892, annuisce.

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