Turate, i partigiani e il volantino fascista
«Giusto l’esposto, ora vigiliamo»

L’intervento di Invernizzi, presidente provinciale dell’Anpi «Anche noi avevamo presentato denunce analoghe, spesso archiviate»

«Sono felicissimo che il consiglio comunale turatese abbia approvato all’unanimità in un atto di condanna riguardo al volantino d’ispirazione fascista e mi fa piacere che l’associazione d’arma sia stata allontanata dalla Casa Militare, adesso bisogna vigilare per evitare ogni rischio che possano ritornare».

E’ il commento di Guglielmo Invernizzi, presidente provinciale dell’Anpi di Como riguardo al volantino, diffuso nelle scorse settimane in un blog dell’Associazione nazionale arditi d’Italia che era ospitata alla Casa Militare Umberto I, in seguito allontanata da parte della fondazione che la gestisce.

L’altra sera, in consiglio comunale, oltre che aver stigmatizzato con forza il volantino, l’amministrazione ha anche annunciato un esposto alla Procura della Repubblica, con tanto di foto con il saluto romano di alcuni partecipanti a un’iniziativa, organizzata dall’associazione nel 2017, anche pubblicate sul blog. «Ne abbiamo presentate anche noi di denunce analoghe, ma spesso vengono archiviate, in quanto la magistratura e le forze dell’ordine non ritengono tali gesti riconducibili direttamente al fascismo – prosegue Invernizzi – noi riteniamo che quanto fatto dal Comune di Turate debba essere comunque preso ad esempio anche da altri consigli comunali; seguendo quindi la strada intrapresa dalle assemblee civiche che hanno deliberato di non concedere spazi pubblici alle associazioni che si richiamano al fascismo, messo esplicitamente al bando dalle Leggi della Repubblica, che è come noto antifascista».

«Sono episodi che secondo noi non sono affatto da sottovalutare – conclude Invernizzi»

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