Un esame medico urgente?
Si trova soltanto pagando

La pandemia ha allungato le liste d’attesa - Problemi anche per i pazienti con malattie gravi

Non si trova posto per esami e visite brevi e urgenti, non ci riescono nemmeno i malati più gravi.

Le lunghe liste d’attesa nella sanità erano un problema annoso già prima del Covid, la pandemia ha allungato ancora di più la fila.

I medici della città da mesi denunciano il mancato rispetto dei tempi delle ricette firmate per fare controlli e approfondimenti entro massimo tre o dieci giorni. Succede per esami come la risonanza magnetica, la Tac, la Pet, la colonscopia o la gastroscopia, ma anche per una visita dal cardiologo oppure dal dermatologo.

Un esame entro dieci giorni

Il racconto di Piercarlo Batté , per esempio, è esemplare. Dovendo combattere una patologia maligna ha bisogno entro dieci giorni di prenotare una Pet con un particolare tracciante e a stretto giro una risonanza magnetica con contrasto. La specifica Pet purtroppo viene eseguita solo all’Humanitas di Rozzano dove è tutto occupato, salvo pagare quasi 1.500 euro per trovare subito un posto. Per la risonanza l’unica proposta del call center rimanda ad una clinica di Bergamo, ma impossibilitato a guidare con la pandemia ancora in circolazione spostarsi diventa un problema. Inutile bussare alla porta degli altri presidi comaschi attendendo ore ed ore ai centralini, non c’è posto. E dunque il ricorso di nuovo al privato, da Synlab per 412 euro.

Su Twitter Piercarlo Batté chiede lumi direttamente a Regione Lombardia e all’assessore lombardo al Welfare Letizia Moratti .

L’impressione dei pazienti è di essere spesso lasciati soli con la ricetta in mano. Anche i casi oncologici che dovrebbero avere una corsia preferenziale non trovano supporto e risposte. A volte nei reparti degli ospedali ci sono radiologi o amministrativi che si fanno in quattro per aprire le agende, ma sono eccezioni che dipendono dalle singole persone.

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