Vaccinazioni, i Nas al Sant’Anna
Controlli incrociati scuole-ospedale

Concluse le ispezioni dei carabinieri del Nucleo tutela della salute con una tappa al centro vaccinale. Confronto incrociato con le autocertificazioni

Le scuole dell’infanzia di via Alciato e di via Briantea e le primarie di via XX Settembre e di via Fiume: appartengono ad alunni di questi plessi le autocertificazioni sui vaccini presentate dalle famiglie e che i Nas hanno controllato a campione. Dopo la visita alla segreteria dell’istituto comprensivo Como Centro Città, da cui dipendono tutte e quattro le scuole, i carabinieri del nucleo di tutela della salute si sono recati al Centro vaccinale di via Napoleona per un controllo incrociato.

«Ci è stato chiesto di effettuare una prima verifica con i dati in nostro possesso - spiega Vittorio Bosio, direttore socio-sanitario dell’Asst Lariana, l’ente delegato ad effettuare le vaccinazioni per i residenti di Como e di parte della provincia - e quindi abbiamo accertato che risultassero i vaccini dichiarati o gli appuntamenti fissati per le vaccinazioni».

Le indagini sono tuttora in corso e non è possibile sapere se e quante di queste autocertificazioni controllate siano o meno risultate in regola. Non essendoci ancora un’anagrafe nazionale né tantomeno un’anagrafe regionale (in Lombardia si partirà solo a fine anno) possono esserci casi - come chi, ad esempio, ha cambiato residenza, in cui i vaccini pur non risultando a Como siano invece stati fatti regolarmente. Nell’eventualità, le famiglie saranno contattate ed invitate a presentare tutta la documentazione. E se dovessero riscontrarsi dichiarazioni false e di conseguenza fattispecie penali, sarà poi interessata la Procura.

Quanto ai controlli effettuati dai Nas, si tratta di un servizio predisposto dal comando centrale di Roma, da cui dipendono tutti e 38 i nuclei presenti sul territorio e con competenza regionale o interprovinciale.

Le indagini - che su Como sono svolte dal comando di Milano - stanno interessando, in tutta Italia, nidi e scuole dell’infanzia e sono finalizzate a verificare l’autenticità della documentazione presentata dalle famiglie rispetto agli obblighi vaccinali. Per la fascia di età 0-6 anni, che comprende anche il primo anno di scuola primaria, il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale, sulla base della legge Lorenzin, l’unica normativa attualmente in vigore, comporta, infatti, l’impossibilità di frequentare i servizi scolastici. Oltre i 6 anni e fino ai 16 anni, invece, il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale comporta una sanzione che va da 100 a 500 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA