Vaccini, si rallenta
Pfizer dimezza
le dosi per Como

In arrivo solo 2.340 dosi anziché 4.680. E una quota va conservata per garantire i richiami

Il taglio nella consegna dei vaccini Pfizer colpisce anche Como, dimezzate le dosi in arrivo da domani.

L’azienda statunitense ha annunciato già da giorni un ritardo temporaneo delle forniture pattuite all’avvio della campagna vaccinale in Europa e in Italia. Una riduzione, questa settimana, pari a circa il 29%. Come noto nel nostro Paese la riduzione non è omogenea, sei regioni, dall’Abruzzo alla Valle d’Aosta, non saranno affatto toccate dai tagli, mentre Lombardia, Veneto ed Emilia verranno fortemente penalizzate.

Nella nostra Regione la diminuzione nella consegna attesa questa settimana è del 27%, quasi 26mila dosi in meno. Su Como però il taglio previsto in proporzione sarà maggiore, pari al 50%.

Le quantità

Finora arrivavano ad ogni consegna quattro vassoi da 195 fiale, ciascuna contenente 6 dosi, quindi 4.680 vaccini. Questa volta, invece, arriveranno solo due vassoi, quindi 2340 dosi, la metà. Sia la Pfizer che il commissario straordinario Domenico Arcuri hanno spiegato che i ritardi sono temporanei e che dalla prossima settimana le forniture dovrebbero tornare ai numeri concordati. Si tratta quindi di un momento di difficoltà, non di uno stop definitivo. Quanto alle esatte tempistiche occorre dire che le forniture fissate al lunedì più volte sono arrivate solo nei giorni successivi.

Perciò l’Asst Lariana nel suo cronoprogramma si sta concentrando soprattutto sui richiami. Per garantire le seconde dosi infatti l’autorità commissariale, come pure la Regione, hanno chiesto fino alla scorsa settimana a tutti i centri vaccinali italiani di conservare almeno il 30% delle dosi stoccate nei freezer.

La sperimentazione del vaccino Pfizer del resto ha previsto una seconda inoculazione dopo 21 giorni. Altrimenti il rischio, al netto dei dibattiti tra scienziati, potrebbe essere quello di annullare l’effetto della prima vaccinazione. L’ex azienda ospedaliera non ha dunque intenzione di mettere in pericolo i richiami utilizzando tutte le forniture rimaste. Sul tema ieri è intervenuto anche il presidente della Regione Attilio Fontana dicendo che «essendoci concrete possibilità di ritardi nelle forniture, mantenere una percentuale di dosi di sicurezza è fondamentale per essere certi di arrivare alla fase dei richiami con quelle necessarie. Mancare il richiamo significa vanificare anche la prima vaccinazione».

Rsa e ospedali privati

Con le dosi ancora in cassa l’Asst Lariana ieri ha iniziato a raggiungere altre Rsa del territorio, i vaccini sono arrivati ad Albese, a Bellagio, a Menaggio, a Dizzasco e in Val d’Intelvi. A fine mese le prime quattro residenze per anziani dove la campagna è già partita a inizio gennaio necessiteranno della seconda dose. Anche gli ospedali accreditati attendono le ultime dosi per completare il primo giro. In totale la provincia di Como attendeva entro il 25 gennaio 18.720 dosi, per ora ne ha ricevute 14.090. L’Asst Lariana rifarà i punto su vaccini in settimana. Con l’arrivo dei primi vaccini Moderna a giorni e le ingenti forniture di AstraZeneca in approvazione il 29 gennaio, la campagna potrebbe accelerare davvero. La priorità sono over 80 e malati fragili.

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