Viadotto, ora è il Comune
a prender tempo

Gli uffici di Palazzo Cernezzi chiedono un mese in più per «relazionare la giunta» sulla causa civile

L’urgenza di Palazzo Cernezzi di chiudere gli accertamenti del Tribunale sui danni al viadotto del lavatoi, e poter così finalmente avviare i lavori di messa in sicurezza, si scontra con l’esigenza di «relazionare compiutamente la giunta comunale». Slittano ancora una volta - «l’ultima» promettono nero su bianco i consulenti tecnici del Tribunale di Como - i termini per la consegna della perizia sui guai e i danni del ponte che collega Oltrecolle e Canturina e, soprattutto, sull’individuazione di quei colpevoli.

A chiedere il differimento del termine ultimo per depositare la perizia - fissato al 30 giugno - sono stati gli uffici del Comune di Como.

Sono mesi che i periti cercano di chiamare, attorno a un tavolo, il Comune da una parte e i presunti responsabili dei guai del viadotto dall’altro per una conciliazione. Ma progettisti, collaudatori, direttori lavori e società che hanno effettuato i lavori per il viadotto respingono con forza l’idea di aver causato danni e fin dal primo momento avevano annunciato di non aver alcuna intenzione di transare alcunché.

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