Villa Olmo, minacce col coltello: arrestato

Famiglia presa di mira la sera del 14 agosto da un uomo di 42 anni: disturbava il suo riposo. Calci e spintoni anche agli agenti della Questura. Ieri la convalida in Tribunale. Rischia 3 anni di condanna

Minacciati con un coltello di andarsene, per non disturbare il suo riposo: è successo mercoledì in tarda serata a Villa Olmo. Vittima suo malgrado di questo insolito e inatteso fuoriprogramma, è una famigliola di San Fermo che la sera prima di Ferragosto aveva scelto la panoramica passeggiata a lago per trascorrere qualche ora serenamente e invece si è vista aggredire da un quarantenne straniero che urlando ha intimato ai quattro, mamma, papà e due figlie, di allontanarsi. Al che, alla risposta di questi che la pubblica strada non gli apparteneva, quello ha mostrato un coltello da cucina (lama da 10 centimetri), e ha cominciato a brandirlo pericolosamente a pochi metri dalle loro facce.

Senza cedere alle sue provocazioni, né attendere oltre, i quattro hanno chiamato il 112 e pochi minuti dopo sul posto è arrivata una pattuglia della Squadra Volante della Questura.

Sono le 19.40 di mercoledì sera e per la famiglia ha finalmente termine un brutto quarto d’ora di paura, che ha rischiato di rovinare il lungo ponte ferragostano. Ma per gli uomini delle forze dell'ordine hanno inizio invece quarantotto ore lunghissime per tenere testa alla testardaggine e all’atteggiamento violento dell’uomo, che senza una ragione, si è messo a minacciare pure i poliziotti. Lui, secondo quanto sono riusciti a ricostruire gli agenti della Questura, è un serbo di 42 anni, senza fissa dimora in Italia, né titolare di un permesso di soggiorno. Risulta peraltro a suo carico un precedente di polizia per un furto a Milano: reato per il quale non ha però condanne passate in giudicato.

Ricostruzioni effettuate dai poliziotti soltanto il giorno dopo, a Ferragosto, perché la sera prima aveva rifiutato di declinare le proprie generalità. Non solo con gli agenti che lo avevano raggiunto sulla passeggiata a lago, ma anche a quelli che poi lo hanno portato in Questura per la foto-segnalazione. È qui, stante il suo atteggiamento minaccioso e violento (ha cercato di colpire a calci e pugni gli uomini che lo interrogavano), che il pm di turno ha disposto la sera del 14 il suo arresto per resistenza a pubblico ufficiale.

Solo il giorno dopo, il 15, la foto segnalazione coatta e la sua identificazione. Ieri mattina in Tribunale una nuova puntata: comparso in aula per la convalida dell'arresto, il serbo ha seguitato nel suo atteggiamento scontroso, rifiutando anche in questo caso di declinare le proprie generalità. Il suo legale d’ufficio aveva anche raggiunto un vantaggioso accordo per un patteggiamento a otto mesi, con sospensione della pena. Ma ancora una volta Boijc ha rifiutato.

Il giudice ha convalidato l’arresto e ha emesso a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare (a causa della sua pericolosità sociale), fissando l’udienza del processo a giovedì prossimo, il 22 agosto. Resistenza e minacce a mano armato sono i reati per i quali dovrà rispondere. Se non patteggerà (gli è stato concesso tempo fino all’udienza per decidere), rischia una condanna a non meno di tre anni.

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