Sanità, stretta su 200 prestazioni: prelievi, Tac, risonanza e cure ai denti

Il governo vuole razionalizzare la spesa del servizio pubblico. Protestano i medici che saranno limitati nelle prescrizioni, altrimenti verranno multati

In vigore il decreto che comporta una stretta sulle prescrizioni di visite mediche ed esami a rischio di inappropriatezza. Il giro di vite riguarda oltre 200 prestazioni di specialistica ambulatoriale.

Nell’ottica della razionalizzazione e contenimento della spesa, scatta lo stop ad esami e visite inappropriate: le prestazioni erogate al di fuori delle condizioni di erogabilità previste dal decreto ministeriale, con precisi paletti e criteri, sono a totale carico dell’assistito. Nel mirino molti esami - il più classico quello per il livello di colesterolo - Tac, Risonanze magnetiche, la riabilitazione e le cure odontoiatriche.

Duro il giudizio dei sindacati medici, dalla Federazione dei medici di famiglia Fimmg al sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed, che sottolineano come l’entrata in vigore del decreto porterà a un «inevitabile taglio delle prestazioni per i cittadini». Il medico infatti, nel caso in cui sia provata l’inappropriatezza delle prescrizioni, sarà sottoposto a una sanzione pecuniaria.

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