Guerritore: "Parto da Dante
per raccontare la mia vita"

L'attrice sabato 28 sola sul palco del Sociale
con il suo lavoro dal titolo "Dall'inferno all'infinito"

E’ la volta di Assolo, sabato 28 novembre alle 20.30, al teatro Sociale di Como. Per il ciclo di spettacoli dedicati ad un solo attore, arriverà sulla scena la bella e brava Monica Guerritore, primadonna tra teatro, cinema e tv. La vedremo impegnata in "Dall’inferno all’infinito", una lectio magistralis che l’attrice ha creato partendo dal celebre incipit della "Divina Commedia".
Da dove nasce questo suo lavoro?
Ho preso spunto da quel celebre esordio e ho costruito un monologo per raccontare quei momenti difficili che ognuno, nella propria vita, deve prima o poi, attraversare. Da quell’ispirazione, ho cominciato a creare collegamenti, passando attraverso gli autori, i testi, le emozioni incontrate in tutta la vita. 
Uno spettacolo basato sulla parola letteraria?
Sì, ma passando dal cuore. Non soltanto parola recitata a leggio ma anche corpo, anima, emozioni, musica. Ho cercato di creare un caleidoscopio per colpire il pubblico, dimenticando la metrica, la critica, tutte le sovrastrutture. Da tempo lei non è soltanto interprete ma anche artefice dei propri lavori…
Sono molto soddisfatta dei frutti della mia ricerca. Lotto sempre per portarla avanti e ogni giorno costruisco qualcosa di nuovo, per arrivare a un grado di autonomia che ancora oggi solo gli uomini hanno.
Lei è combattente per natura. Che suggerimento darebbe  alle altre donne?
Tutte possiamo conquistare il nostro spazio, dimenticando gli aiuti esterni, non aspettandoci la simpatia e il sostegno, praticando quell’arte della dimenticanza che ci fa ricominciare ogni giorno da capo per inseguire i nostri sogni e i nostri progetti. Il discorso vale anche per gli uomini. Penso a Benigni che con quel capolavoro che è "La vita è bella" aveva raggiunto la perfezione. Poi, trascinato dal sistema, dal successo, dal mondo del cinema è incappato in un film "Pinocchio" senza poesia, perdendo l’ispirazione originaria. La liberà è il vero valore che ci permette di restare creativi.
Lei sarà presto in tv nei panni di Santa Monica, la madre di Sant’Agostino. Che esperienza è stata?
Di quella fiction che sarà trasmessa su Raiuno mi rimane soprattutto la grandezza del mio personaggio, un dottore della chiesa dalla forza e dalla comunicativa incredibili. 

Sara Cerrato

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