Venerdì 27 Novembre 2009
Guerritore: "Parto da Dante
per raccontare la mia vita"

Da dove nasce questo suo lavoro?
Ho preso spunto da quel celebre esordio e ho costruito un monologo per raccontare quei momenti difficili che ognuno, nella propria vita, deve prima o poi, attraversare. Da quell’ispirazione, ho cominciato a creare collegamenti, passando attraverso gli autori, i testi, le emozioni incontrate in tutta la vita.
Uno spettacolo basato sulla parola letteraria?
Sì, ma passando dal cuore. Non soltanto parola recitata a leggio ma anche corpo, anima, emozioni, musica. Ho cercato di creare un caleidoscopio per colpire il pubblico, dimenticando la metrica, la critica, tutte le sovrastrutture. Da tempo lei non è soltanto interprete ma anche artefice dei propri lavori…
Sono molto soddisfatta dei frutti della mia ricerca. Lotto sempre per portarla avanti e ogni giorno costruisco qualcosa di nuovo, per arrivare a un grado di autonomia che ancora oggi solo gli uomini hanno.
Lei è combattente per natura. Che suggerimento darebbe alle altre donne?
Tutte possiamo conquistare il nostro spazio, dimenticando gli aiuti esterni, non aspettandoci la simpatia e il sostegno, praticando quell’arte della dimenticanza che ci fa ricominciare ogni giorno da capo per inseguire i nostri sogni e i nostri progetti. Il discorso vale anche per gli uomini. Penso a Benigni che con quel capolavoro che è "La vita è bella" aveva raggiunto la perfezione. Poi, trascinato dal sistema, dal successo, dal mondo del cinema è incappato in un film "Pinocchio" senza poesia, perdendo l’ispirazione originaria. La liberà è il vero valore che ci permette di restare creativi.
Lei sarà presto in tv nei panni di Santa Monica, la madre di Sant’Agostino. Che esperienza è stata?
Di quella fiction che sarà trasmessa su Raiuno mi rimane soprattutto la grandezza del mio personaggio, un dottore della chiesa dalla forza e dalla comunicativa incredibili.
Sara Cerrato
b.faverio
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