Cultura e Spettacoli
Lunedì 03 Maggio 2010
Con i Luf e i Biglietto per l'Inferno
abbraccio musicale fra due epoche
Venerdì 7 maggio concerto benefico per l'Ancora all'Excelsionr di Erba
I Luf, i più attenti e gli appassionati di “combat folk” lo sanno, sono il “branco” guidato dall'inossidabile Dario Canossi, cantautore che, da tanti anni, insegue i suoi sogni di rock'n'roll, un artista che intende la musica come un veicolo espressivo dove poesia, denuncia sociale, impegno e, perché no, qualche utopia si incontrano sul ritmo ruspante che solo un approccio popolare può garantire, magari approfittando anche della ricchezza linguistica del dialetto della Val Camonica.
Nell'ultimo album, "Flel", nei negozi da pochi giorni, appare anche l'amico Davide Van De Sfroos. Biglietto per l'Inferno, invece, è un nome che desterà più di un bel ricordo negli irriducibili appassionati di rock progressivo, di chi c'era all'epoca (gli anni Settanta, naturalmente) e di chi ha scoperto questa band nata a Lecco, durata lo spazio di un solo, indimenticabile disco, considerato da molti critici e da tutti gli appassionati uno dei grandi capolavori del pop italiano, riscoperta in tempi recenti, dopo la pubblicazione dei nastri, rimasti inediti, de "Il tempo della semina" negli anni Novanta e di un bel live datato 1974 assieme a un cofanetto “opera omnia” che ha, finalmente, reso giustizia a questa leggendaria formazione.
Forse proprio lavorando a quel progetto è tornata la voglia di suonare assieme ma non si tratta di un'operazione nostalgica. Anzi, Giuseppe “Baffo” Banfi, Giuseppe “Pilly” Cossa e Mauro Gnecchi, reduci dalla formazione originale, hanno deciso di contaminare quell'esperienza con gli strumenti e gli aromi della tradizione, da cui la nuova ragione sociale "Biglietto per l'Inferno.Folk" che si ritrova anche in calce al nuovo cd, "Tra l'assurdo e la ragione", pubblicato lo scorso anno.
Tra i solchi ricompare, se pure brevemente in un emozionante cammeo vocale, l'antico frontman, Claudio Canali, che si è poi dedicato alla vita monastica seguendo la Regola di San Benedetto. Presente e passato (che è di nuovo presente) a confronto e, chissà, viste le prospettive sonore non è impossibile una collaborazione estemporanea.
Alessio Brunialti
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