"Sanremo? Un esperimento
Con il dialetto voglio aprire nuove porte"

Lunedì 14 febbraio il cantautore della Tremezzina ospite di "Porta a porta"
"So di avere delle responsabilità ma non voglio angosce per la gara"

Ancora pochissime ore e si accenderanno le luci sul teatro Ariston di Sanremo per ospitare il 61º Festival della canzone italiana, un'edizione che ricorderemo per tanti motivi, per la conduzione di Gianni Morandi, i festeggiamenti per il 150° dell'Unità d'Italia, la presenza in gara di tantissimi cantautori e, tra questi, uno davvero peculiare, il laghée Davide Van De Sfroos che si è già calato nel clima della kermesse partecipando alla puntata speciale di "Porta a porta" che andrà in onda lunedì 14 febbraio alle 23.30 su Raiuno. Non è la prima volta, anzi, quella passata fu memorabile. «Era quando Reitano e Bossi si abbracciarono per cantare assieme, solo che Mino cantava "Italia" e l'Umberto "Padania" a squarciagola».
Naturalmente tutti chiedono all'artista lumbaard da che parte sta...
Anche Vespa me lo ha domandato. Io ho risposto che, se è per quello, c'è anche qualcuno che pensa che io sia olandese visto che in questi anni, e ancora di più in questi giorni, ho letto e sentito tutto e il contrario di tutto, ma sono sicuro che in questa confusione c'è qualcuno che ha capito cosa sto facendo.
Ovvero?
Un esperimento. Solo a tratti mi ricordo di essere in una gara. Siamo arrivati qui da veri pirati, siamo i meno quotati dai bookmakers, delle mosche bianche, e canteremo in una lingua che, spero, aprirà delle porte invece di chiuderne.
Ma, alla fine, "Yanez" sarà sottotitolata?
Me lo ha chiesto anche Vespa. Allora: io sono del lago di Como e canto a Sanremo una canzone ispirata a un personaggio portoghese inventato che, nella mia immaginazione, si è trasferito a Cesenatico. Ci mancano solo i sottotitoli.
Chi vedremo nel “salotto” di Raiuno?
I La Crus, Tricarico, Luca Madonia, Toto Cutugno...
Cutugno? Ma non è in gara!
Cutugno è sempre Cutugno: gli ho prestato la chitarra, è stato gentilissimo e ha detto che vuole venire a sentire un mio concerto. Io ho cantato "U rusciu tu mare", in salentino, e poi ho accennato "Pulènta e galèna frègia".
E le polemiche su "Viva l'Italia"?
Basta non pensarci: il festival vive di quello. Ad esempio adesso si parla del testo di "Io confesso" dei La Crus che dice "Non credo nel peccato, amore mio perché non credo in Dio". Giovanardi ha spiegato che, per lui, la differenza tra chi crede e chi non crede è la rivelazione che lui non sente di avere ricevuto ma, inevitabilmente, se ne parlerà.
Poteva cambiare il testo...
Le due grandi M del Festival, Morandi e Mazzi, non hanno voluto. Mi hanno davvero sorpreso: si stanno impegnando seriamente perché tutto sia perfetto. L'unico cruccio di Gianni è che, inevitabilmente, perderà per strada qualche cantante in cui crede.
Chi se ne andrà? Chi vincerà? Pronostico? Autopronostico?
Non sono davvero in grado di farne uno: non ho sentito tutti i pezzi e il sistema di votazione è davvero complesso. Io sento di avere una certa responsabilità ma voglio tenermi lontano dalle angosce della competizione.

Alessio Brunialti

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