Cultura e Spettacoli
Martedì 24 Maggio 2011
Dagli Sforza alle sfilate
sul filo di idee di seta
Il 25 maggio nella sede di Confindustria a Como il primo di due incontri che proseguono l'esplorazione nella storia del tessile lombardo. Ecco l'intervista alla curatrice.
«Lo stilismo del 1980 non nasce dal nulla, ma è una tradizione lunga che è rimasta nel Dna milanese e più in generale lombardo». Lo pensa Chiara Buss, direttrice del Dipartimento Arti Applicate dell'Istituto per l'arte lombarda e del Progetto «Produzione serica in Lombardia», nato in seno all'Istituto stesso e giunto ormai alla seconda fase - intitolata "Lusso e devozione nella Milano spagnola 1535-1706". Stasera alle 17.30 il primo di due appuntamenti di divulgazione, nella sede di Confindustria, in via Raimondi, dal titolo: "Brochati rizzi d'oro in Lombardia: 1535-1706" con il professor Gianluca Boventi (al posto della stessa professoressa Buss impossibilitata a presenziare all'evento).
Professoressa Buss, verso quale direzione si muove il progetto che verrà presentato a Como?
Lo scopo è quello di indagare e anche trovare i reperti di seta in Lombardia e capire come mai erano così famosi in tutta Europa. Anche per illuminare il fenomeno dello stilismo del 1980, che non è spuntato dal nulla, ma si nutre di una tradizione forte, inaugurata sotto gli Sforza. Questo studio ha anche l'obiettivo di promuovere una cultura del tessuto fra i giovani in modo da avere in futuro nuove leve in questo settore, sia nel campo della tutela del patrimonio che in quello del design.
Ci parli delle due conferenze in agenda...
Il tema è quello della lavorazione dei metalli a Milano e in Lombardia tra il 1500 e il 1700. C'era un'abilità straordinaria e innovativa nella lavorazione dei metalli; a fine Cinquecento le armature lombarde erano famose in tutta Europa. L'importanza di questo periodo storico si capisce se si prende in considerazione il fatto che l'industria italiana è nata in Lombardia ed era di tipo tessile. Nel Cinquecento i banchieri del re di Spagna erano anche proprietari terrieri ed ebbero l'intuizione che la lavorazione della seta avrebbe potuto fruttar loro moltissimo; Como fu avvantaggiata in questo anche per il suo clima favorevole.
Questa ricerca è innovativa; per portarla avanti avete collaborato con i musei?
Certo, anche con il Metropolitan di New York, per citarne uno. In quest'ottica è importantissimo il multimediale.
<+G_FIRMA>Laura Di Corcia
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