Il Nobel Shirin Ebadi a Como
contro la violenza alle donne

di Laura d'Incalci

«Lavorare per i diritti umani in Iran non è facile, ma non smetto»: tenace e coraggiosa, l'iraniana Shirin Ebadi non demorde dalla lotta in difesa dei diritti dei soggetti che vedono troppo spesso e in troppe realtà del mondo, misconosciuta e calpestata la loro dignità.
Premio Nobel per la Pace nel 2003 per il suo impegno di giustizia sociale a favore dei diritti delle donne e dei bambini, Ebadi che è giudice dal 1970 quando aveva 25 anni, è la prima donna musulmana ad essere insignita del prestigioso riconoscimento che ha rappresentato una una grande occasione per amplificare il suo messaggio e la sua attività  condotta attraverso puntuali battaglie legali in difesa di persone accusate di reati politici in Iran.
In questi anni non si contano infatti i viaggi, le conferenze, i riconoscimenti ricevuti in diversi paesi dove ha cominciato a creare una rete di significativi contatti e iniziative, come la Fondazione per i diritti umani, boicottata e giudicata illegale dal regime iraniano, che comunque continua a perseguire i suoi intenti offrendo, fra l'altro, il patrocinio gratuito ai prigionieri politici che nel suo paese costituiscono il 70% della popolazione carceraria. Per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre, Shirin Ebadi interverrà Como, ospite del Soroptimist International, sabato alle ore 21 alla sala Bianca del Teatro Sociale. Mentre domenica 27 novembre, nel pomeriggio, terrà una conferenza pubblica sempre nell'ambito delle iniziative per la Giornata del 25 novembre, ad Olgiate Comasco nella Sala Medioevo. 

(Pubblichiamo soltanto un estratto dell'articolo: il testo intero sull'edizione de La Provincia di Como del 22 novembre)