Cultura e Spettacoli
Venerdì 18 Maggio 2012
La Scala e il Sociale sul palco
Notte di danza per Ambrosoli
Gilda Gelati torna a Como per il galà in occasione del Premio Rotary alla Fondazione dr. Ambrosoli Memorial Hospital di Kalongo, in Uganda. Sul palco anche gli allievi della Scuola diretta da Simonetta Manara, che propone due nuove coreografie.
In occasione dell'assegnazione del "Premio Rotary" alla professionalità, la "Fondazione dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo" (Uganda) riceverà l'importante riconoscimento, il 19 maggio alle ore 20,30 in Teatro Sociale. A questo evento è stato dedicato un Gala di danza di spicco, con protagonisti alcuni ballerini professionisti di provenienza scaligera e allieve della Scuola di danza del Teatro Sociale diretta da Simonetta Manara. La serata comprenderà anche l'esibizione di due rappresentanti della Scuola Giuditta Pasta: Irene Lembo al violino e Svetlana Shilovskikh al pianoforte.
Madrina della serata sarà Gilda Gelati che abbiamo ammirato in "Notte trasfigurata" di Shoenberg l'anno passato. Nata a Parma, diplomatasi nel 1987 alla Scala e nel Corpo di Ballo del Teatro dallo stesso anno, ha interpretato i ruoli da protagonista dei balletti del repertorio classico. Con lei, sul palco comasco, ci saranno i danzatori Akosh Barat, Denise Gazzo, Matteo Gavazzi, Giulia Paris (prima ballerina del "Balletto di Milano") che si esibiranno in "variazioni", "a soli" e "passi a due" tratti dal repertorio classico-accademico, coreografati da importanti artisti come Kenneth Macmillan, Rudolf Nureyev e altri. Gavazzi danzerà anche una propria creazione su musica di Vivaldi.
Per l'occasione la Scuola di danza del Teatro, con le allieve dei corsi superiori, ha preparato due "camei" dal contenuto antitetico ma di valore universale. «Il primo "Untitled: 11settembre 2001" è stato coreografato nello stesso anno, sotto la spinta emotiva del tragico evento - afferma Simonetta Manara -: dolore, disperazione, sì, ma con una volontà di sopravvivere cercando di riappropriarsi del futuro. Morte e vita, dunque, con colonna sonora di musiche "forti" come quelle di Verdi». Sinfonie e ouvertures tratte da "Ballo in maschera", "Macbeth", "Vespri siciliani", pagine «che io ritengo tanto drammatiche da essere adeguate all'espressività del momento, tra paura sgomento ma anche speranza».
Il secondo balletto originale della Scuola di danza comasca si intitola "Carmina Burana". «È in cinque parti, coreografato nel 2012 - puntualizza Manara -: "Fortuna", "Primavera", "In taberna","Court d'amours" e ancora "Fortuna". È un inno dionisiaco alla vitalità della gioventù, non privo di satira vivace. Parole e musica sono state tratte dal repertorio medioevale dei "Clerici vagantes" goliardi innamorati della natura, dell'amore sensuale; nel loro avventuroso vagabondare sempre spinti dal desiderio di comunicare l'entusiasmo per la vita, ma da essa, in ogni caso, anche apprendere. Le due coreografie si basano su tecnica classica, non specificamente accademica, con l'uso di scarpette senza puntale rigido». Ingresso: bambini, 10 euro; adulti, 20 euro. Infotel: 031 263656.
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