Nerolidio: <Un disco nato per passione
e dalla voglia di raccontarmi>

Lo avevamo lasciato nell’ormai 2001 con "Riflessi", un album d’esordio che non aveva avuto seguito. Ma Riccardo Busana è restato tutt’altro che in disparte in tutti questi anni, continuando a impegnarsi nell’organizzazione di concerti (suo il cartellone artistico di Es.Co.), nella gestione di Nerolidio Planet Music, riconosciuta come scuola civica da Palazzo Cernezzi, passaggio obbligato per innumerevoli musicisti comaschi in erba. Ora ha sentito che era arrivato il momento di realizzare un nuovo disco di Nerolidio, "Mutamenti", pubblicato con il prestigioso marchio Odd Times dell’Egea, etichetta specializzata nel jazz di qualità, secondo l’autore «un album che contiene nove esperienze di vita, nove oggetti musicali in cui possiamo rispecchiarci e riconoscerci. Tratta temi importanti ma senza retorica e senza la presunzione di dare risposte: la musica è la vera protagonista, in ogni suo genere». Lo raggiungiamo telefonicamente a 2000 metri, mentre è impegnato a scalare le Dolomiti, rinnovando un benefico contatto con la natura che lo appassiona: un’intervista ad alta quota.
Una lunga attesa tra questi due lavori, come mai?
Semplicemente ho ritenuto che adesso i tempi fossero maturi per registrare queste canzoni, con i musicisti giusti, prendendomi tutto il tempo necessario: mi piace fare le cose con calma, senza correre per fare un cd ogni due o tre anni. Però poi non mi risparmio: ci sono voluti sei mesi di lavoro per arrivare a questo risultato per il quale devo ringraziare anche Dino Ceglie che oltre a suonare le tastiere ha curato con me gli arrangiamenti e mi ha affiancato per tutto questo tempo.
Il sound è quello di un gruppo affiatatissimo, senza porsi troppi problemi di appartenere a un genere definito.
Merito di una band di grande livello: Beppe Pini alle chitarre, Mario “Samurai” Belluscio al basso e Eugenio Ventimiglia alla batteria. Poi c’è un ospite come Sante Palumbo, un jazzista di fama mondiale che mi ha riempito di apprezzamenti e questa era già una soddisfazione.
Non ce ne sono molte, discograficamente parlando, in questo momento.
Ma il mio obiettivo non è avere successo. Voglio suonare, fare ascoltare questi brani per il piacere della musica, la passione di tutta la mia vita.
Cosa significa suonare in un luogo importante come il Blue Note, dove vi esibirete l’8 ottobre?
È una grande emozione, stiamo provando tantissimo. Ci sarà anche un amico e grande musicista, Armando Corsi, e Christian Tettamanti, tastierista che mi seguirà per tutti i concerti.
Non meno importanti della musica sono i testi, che trattano di argomenti... “poco pop”: carcere, handicap, anche mafia anche se non è mai troppo esplicito.
A 42 anni si ha voglia di dire cose di un certo peso, di cantare parole in cui ci si riconosca così racconto cose che vivo, cose che sento, come fosse un grande video con quello che è successo, e che mi è successo, negli ultimi vent’anni di "Mutamenti".

Alessio Brunialti

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