Chiude anche "Musica in collina"
Addio a un'altra storia stagione

Da vent'anni portava nel Comasco nomi storici del rock, del folk e del blues

Un vero e proprio lutto nel mondo della musica dal vivo. Un segno dei tempi tra crisi, che priva le amministrazioni di risorse finanziarie, e mancanza di volontà perché sarà una frase fatta quella che vuole che la cultura sia la prima a soffrire quando c’è da “tagliare”, ma altrettanto veritiera.
Proprio dalle pagine di questo giornale è partito il grido d’allarme per il festival Autunno musicale a Como. Nuova vittima illustre è Musica in collina, una manifestazione che, da otto anni, itinerava per i paesi brianzoli portando concerti di alta qualità, gratuiti per il pubblico. Gli anni sarebbero molti di più, più di venti, contando le edizioni precedenti di questa rassegna, quando tutte le performance erano concentrate al Teatro Aurora di Olgiate Comasco da cui è partito tutto. E che performance: si ricordano, tra i tanti, bluesman come Mick Taylor che, negli anni Settanta, era il chitarrista titolare dei Rolling Stones, il batterista Buddy Miles, che ha spartito la scena con Hendrix, Alvin Lee dei Ten Years After, leggende del folk come i Pentangle e gli Strawbs, rocker come Joe Ely e Calvin Russell e via via tantissimi altri artisti con un’attenzione particolarissima per le varie declinazioni della musica popolare, senza confini.
Merito del direttore artistico Giulio Bianchi cui tocca, ora, il compito di comunicare la notizia: «Con l’inopinato annullamento  da parte del Comune di Faloppio del concerto di Diane Ponzio, già fissato per i primi di novembre, si conclude l’esperienza di Musica in collina. Evidentemente il livello artistico raggiunto e il crescente seguito di pubblico - auditorium gremiti per i concerti della prima parte dell’anno, dal Terem Quartet a Tom Principato a Michael Manring - non sono bastati per convincere vecchi e nuovi amministratori a puntare ancora sulla manifestazione». Va incolpata solo la crisi? Secondo Bianchi «oltre all’attuale grave carenza di fondi disponibili per il settore cultura, è emerso un sostanziale disinteresse da parte di quasi tutti i comuni verso i contenuti della rassegna. A fronte dell’impossibilità di continuare, nello spirito di Musica in collina, una programmazione artistica quanto meno dignitosa, la chiusura della manifestazione si rivela pertanto una scelta dolorosa ma obbligata». Non si tratta di sparare a zero, anzi, secondo l’organizzatore «un sentito ringraziamento va a quegli amministratori che, pur nelle difficoltà di bilancio, hanno creduto nella manifestazione consentendone la crescita lungo l’arco delle passate edizioni e un grazie di cuore a tutto il pubblico per il sostegno che ci avete dato con la vostra partecipazione e i suggerimenti. Speriamo di essere riusciti a ripagare, almeno in parte, le attese». Non si tratta di un addio ma di un arrivederci: Bianchi, è, soprattutto, un grandissimo appassionato, sempre disposto a mettersi in gioco con tutte le sue forze, che ha sempre agito per amore della musica. Non resta che sperare che questo non sia un epitaffio ma una pausa e che qualcuno raccolga la sfida di riportare Musica in collina anche oltre il livello che aveva raggiunto.

Alessio Brunialti

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