A Como per cantare Livorno:
sfida alla rivalità sportiva

Le “Storie d’Italia” di Andrea Parodi stasera all’Officina della Musica di via Giulini: protagonisti, il cantautore Bobo Rondelli e l’ex calciatore Igor Protti

Proseguono le “Storie d’Italia” proposte da Andrea Parodi all’Officina della Musica di via Giulini 14/B. Stasera, sabato 25 gennaio, alle 21, sarà protagonista la “Bella Livorno”, quella che ha dato i natali a Piero Ciampi e a Nada, quella che oggi conosciamo grazie a un cantautore che sa essere sensibile, ma anche ironico fino allo sghignazzo come Bobo Rondelli. E con lui un giocatore di calcio come Igor Protti che della squadra di calcio toscana è un vero e proprio emblema (tanto che i tifosi del Como, squadra che vanta una lunga inimicizia con il Livorno – per usare un eufemismo – non lo hanno certamente dimenticato).

Il cantautore, intanto, prosegue la sua personale battaglia per l’autenticità. Ogni sua performance è un happening, perché non ha nessuna intenzione di gestire un concerto “normalmente”. È uno spirito libero, che si diverte a scherzare tra una ballata struggente e l’altra, che fa spallucce di fronte a quelli che lo prendono troppo sul serio salvo poi ricordarci, con un verso e un paio di accordi, che è uno dei migliori autori di canzoni in circolazione. Ha già festeggiato i suoi primi venticinque anni di carriera: tanti ne sono passati dall’esordio della sua band, Ottavo Padiglione, e dall’intelligente singolo pop “Ho picchiato la testa premiato da un eccellente riscontro di pubblico, oltre che di critica.

L’avventura con il gruppo è proseguita fino al volgere del Millennio. Da allora è solista, con un seguito di culto, ma un culto che, fortunatamente, è in costante via di espansione. Ha pubblicato un pugno di magnifici album, poetici, intriganti, musicalmente ricchi di influenze eterogenee, segnalandosi come uno dei più importanti cantautori contemporanei. Se è Roberta Torre ad assegnargli un ruolo importante in “Sud side stori”, era fatale il contatto con un altro grande creativo livornese. Così è il regista Paolo Virzì a firmare il documentario “L’uomo che aveva picchiato la testa”, eccellente indagine sul percorso di un artista atipico. Ingresso soci a 13 euro, non soci a 15 euro, cena livornese alle 19.30 a 15 euro. Per informazioni e prenotazioni tel.: 349/28.03.945, [email protected].

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