Addio a Raffaele La Capria, vinse il “Premio Strega”

Nel 1961 divenne celebre grazie al romanzo “Ferito a morte”, ambientato a Napoli, la sua città d’origine. Saggista e giornalista, è morto a 99 anni

Scrittore e saggista, intellettuale, Raffaele La Capria è scomparso oggi all’età di 99 anni, all’ospedale romano Santo Spirito. Era nato a Napoli nel 1922, ma dal 1950 abitava a Roma. A renderlo famoso aveva certamente contribuito il romanzo “Ferito a morte” - Premio Strega 1961 - , ritratto di Napoli e di una generazione seguita con complessi sbalzi temporali lungo l’arco di un decennio. Ha ricevuto per la sua carriera il Premio Campiello (2001), il Premio Chiara (2002), il Premio Alabarda d’oro (2011) e il Premio Brancati (2012). Nel 2005 aveva vinto il Premio Viareggio per la raccolta di scritti memorialistici. «L’estro quotidiano». Con la sua opera di narratore, La Capria ha raccontato i vizi e le virtù della sua Napoli, dove era nato il 3 ottobre 1922.

Arriverà in libreria postuma, a settembre per Mondadori, una preziosa e inedita raccolta di scambi epistolari tra Raffaele La Capria e alcuni degli intellettuali e scrittori più conosciuti della letteratura italiana contemporanea. Da Claudio Magris a Sandro Veronesi, da Emanuele Trevi a Silvio Perrella.

Oltre che scrittore, La Capria è stato giornalista, collaboratore di diverse riviste e quotidiani tra cui «Il Mondo», «Tempo presente» e il «Corriere della Sera» e dal 1990 era condirettore della rivista letteraria «Nuovi Argomenti». Il suo profilo aveva una caratura internazionale. Trascorse lunghi periodi in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, per poi stabilirsi a Roma. Ha collaborato con la Rai come autore di radiodrammi e ha scritto per il cinema, co-sceneggiando molti film di Francesco Rosi, tra i quali «Le mani sulla città” (1963) e «Uomini contro» (1970) ed ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film «Ferdinando e Carolina» (1999). La Capria è stato sposato con l’attrice Ilaria Occhini, scomparsa il 20 luglio 2019, che era nipote dello scrittore Giovanni Papini. Dalla moglie ha avuto la figlia Alexandra La Capria, ex moglie di Francesco Venditti con il quale ha avuto due figli.

Nel 2019 aveva perso l’amatissima moglie, l’attrice Ilaria Occhini

È autore di numerosi romanzi, tra i quali «Un giorno d’impazienza» (1952), «Amore e psiche» (1973), «La neve del Vesuvio» (1988), «L’amorosa inchiesta» (2006); saggi, quali “Letteratura e salti mortali» (1990), «L’occhio di Napoli” (1994), «La mosca nella bottiglia» (1996), «Napolitan Graffiti” (1998), Lo stile dell’anatra (2001) e il saggio-intervista «Me visto da lui stesso. Interviste 1970-2001 sul mestiere di scrivere» (2002). Ha anche tradotto opere per il teatro di autori come Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, T. S. Eliot, George Orwell.

Per il centenario, in ottobre, era già in cartellone l’omaggio del Teatro Nazionale di Napoli, che aprirà la stagione di prosa con una riduzione di “Ferito a morte”, per la regia di Roberto Andò e adattamento di Emanuele Trevi.

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