Arriva il Buscadero Day
La musica secondo Paolo Carù

Il fondatore del magazine musicale e l’edizione 2019 che si svolgerà il 21 luglio: «Con noi ci sarà David Bromberg»

Negli Usai usano molti termini per definire questa musica. “Country” è indubbiamente riduttivo. “Roots” è già meglio mentre “Americana” è una definizione perfetta per... gli americani e meno per noi.

Ma in Italia, da (quasi) quarant’anni basta una parola per spiegare tutto: “Buscadero”. Il magazine fondato da Paolo Carù nel 1980 è, da allora, il punto di riferimento per chi ama la musica d’oltre oceano, quella fatta da musicisti e non da macchine, poeti e non “parolieri”, artisti che mescolano folk e blues, jazz e soul, Texas e Messico, fisarmonica e violino, ma non manca il rock, solo che non è quello “da stadio”, semmai quello da “Buscadero Day”. Giunto all’undicesima edizione, il festival cambia casa per tenersi domenica 21 luglio al parco Berrini di Ternate, in provincia di Varese, quindi più vicino a Gallarate, alla redazione del “Busca”. «Siamo sicuri che questo spostamento non sarà un problema per il nostro pubblico, abituato ad arrivare ovunque per un concerto», confida Carù. E i concerti saranno molteplici, con tanti artisti cari alla rivista chiamati a raccolta da Andrea Parodi.

Primo fra tutti il grande David Bromberg. «Io e mia moglie Anna lo abbiamo conosciuto tanti anni fa – ricorda – Normalmente non ascolto la radio in automobile (troppa musica non “da Buscadero”, ndr.), ma quella sera passò la notizia che Bromberg si sarebbe esibito in Svizzera, a Verscio, vicino a Locarno, la sera successiva. Avvisammo un gruppo di amici e appassionati e arrivammo sperando che ci fosse ancora posto. Eravamo gli unici spettatori! Lo abbiamo conosciuto ed è nata una bellissima amicizia: è un uomo umile e gentile oltre a essere uno strumentista straordinario».

Chissà, forse è stato anche quel “flop” a contribuire a convincere Carù che, per diffondere la buona musica non basta farla arrivare , ma occorre anche divulgarla, magari con una rivista. Fatto sta che dalle poche persone del 1974 siamo passati al 150% del crowdfunding per portare Bromberg e con lui nomi come James Maddock, The Gang, Massimo Priviero, Jaime Micheals, Bocephus King, i Luf, Annie Keating e tanti altri. I dettagli su buscaderoday.com.

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