Con la Messa da Requiem
un solenne “Waiting for Verdi”

Giovedì sera l’evento al Teatro Sociale per due pianoforti e quattro voci soliste

Una simbiosi di teatralità e pietas, nelle corde del suo grande compositore

Un evento che sta girando per Italia e Stati Uniti “Waiting for Verdi”, proposto dal Teatro Sociale giovedì sera, con inizio alle ore 20,30, è la “Messa di Requiem” di Giuseppe Verdi in un formato un po’ anomalo: per due pianoforti e quattro voci soliste.

Come è noto, la composizione per coro e soli nacque per onorare la memoria di Alessandro Manzoni, che ebbe nel musicista un fervente e devoto ammiratore.

Il “Requiem”fu eseguito per la prima volta il 22 maggio 1874 (ad un anno esatto dalla morte dello scrittore) nella chiesa di S. Marco a Milano, diretto dallo stesso Verdi.

Si tratta di uno stupendo omaggio, anche se da molti giudicato troppo vivo per lo splendore sonoro, troppo umano e drammatico per il contenuto, in cui le parole della liturgia servono come testo o come pretesto alla musica.

È chiaro che la Messa da Requiem” di Mozart, la Messa in si di Bach, quella in re di Beethoven, l’esorbitante “Requiem” di Berlioz sono opere ammirevoli, tra le quali sicuramente non sfigura quella del Maestro di Busseto.

La trascrizione di Angela Montemurro per due pianoforti e voci soliste (su progetto di Francesca Parvizyara) prevede la presenza dei pianisti Gesualdo Coggi e Roberto Esposito e di Maria Teresa Leva (soprano), Martina Belli (mezzo soprano), Dario Di Vico (tenore), Emanuele Cordaro (basso).

La serata è promossa in collaborazione con “Soroptimist International ” di Como in ricordo di Carla Porta Musa, socia fondatrice del club di servizio (10 ottobre 1954).

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