Cultura e Spettacoli
Giovedì 08 Gennaio 2009
Da Lanzo agli States
"Manager fra tante superstar"
Il lariano Nazzarino Cola emigrò per gestire ristoranti di grido a New York e Las Vegas dove incontrò schiere di vip da Giuliani a Elton John e Pavarotti
Signor Cola, come nasce l’idea di scrivere la sua biografia?
Moltissimi amici mi hanno incoraggiato a raccontare la mia storia ricca di coincidenze fortunate. Sono partito all’inizio degli anni Settanta da Lanzo d’Intelvi per approdare a New York e Las Vegas dove ho lavorato nel settore della ristorazione. Penso di essermi trovato al posto giusto nel momento giusto, ma poiché sono credente dico che la fortuna viene dal cielo. Ho scritto questo libro pensando ai giovani. Solo se sapranno chi sono e da dove vengono non dovranno mai avere paura.
Perché vuole tornare a Lanzo?
Dopo circa quarant’anni trascorsi negli Stati Uniti sento la nostalgia della gente semplice. Nessuno può capire la ricchezza di uscire di casa e incontrare un concittadino che lo saluta con un sorriso.
Come ricorda la sua gioventù nel dopoguerra?
Nei paesi c’era povertà e si inculcava una morale atavica. Io sognavo di girare il mondo.
La sua vita cambia con l’incontro di una nobildonna tedesca…
Elena era una donna colta e affascinante. Mi introdusse in un mondo che io sognavo soltanto. Amo ricordare il periodo trascorso con lei come la Belle Epoque.
Come ha conosciuto Heinrich von Thyssen?
Incontrai il barone con Elena a Villa Favorita a Lugano. Era un signore unico nei modi e nello stile. Quel giorno c’era anche re Umberto che si appassionò alla mia Polaroid. Scattai molte foto istantanee in bianco e nero.
Può raccontare della sfilata per Cardin?
Al Maxim’s di Parigi tra una coppa di champagne e l’altra con Pierre Cardin, che conosceva Elena, si decise che dovevo sfilare a piazza San Marco a Venezia per presentare la collezione dello stilista. Il defilè fu un successo che mi avrebbe aperto le porte del mondo della moda. Tuttavia mia madre non era d’accordo e così sono rientrato al mio lavoro alle poste a Como.
Nel frattempo a furia di frequentare il bel mondo diventa un poliglotta…
Ho studiato inglese, francese, tedesco e spagnolo alla scuola svizzera di Lugano. Più tardi ho imparato anche il greco andando a Creta d’estate per anni. Tra le mie passioni ci sono l’archeologia e la scrittura.
Nella vita non si è mai fermato…
Di recente mi sono laureato in tempi record in psicologia all’Università di Las Vegas.
Come approda in America?
Dopo il matrimonio con una hostess americana mi sono trasferito nel 1972 a New York. In seguito ho aperto con successo il ristorante La Porta d’oro a Long Island. Poi ho collaborato per anni con i fratelli Scotto che mi hanno affidato le pubbliche relazioni prima del Westbury Manor di Long Island e poi dello Zeffirino di Las Vegas.
Quanti vip ha visto passare tra Long Island e Las Vegas?
Ormai non tengo più il conto. Ricordo Rudolph Giuliani, Elton John, Isabella Rossellini e Sophia Loren. Ho conosciuto anche Luciano Pavarotti a Las Vegas poiché era amico dello chef Giampaolo Belloni.
Come ha vissuto l’11 settembre?
Ero a Las Vegas e fui svegliato alle 6.15 dalla telefonata di un amico che mi diceva di vedere la tv. Pensavo fosse un film. Invece era tutto vero. Ancora oggi non riesco più a tornare dove c’erano le torri gemelle e il celebre ristorante da me frequentato.
Perché nel libro fa un elenco degli alberghi scomparsi a Lanzo?
Erano edifici suggestivi che adornavano come gioielli uno dei paesi più belli d’Italia. Negli anni c’è stato uno scempio del paesaggio e le ville in stile liberty sono state trascurate.
Che cosa farà per Lanzo?
Tra le altre cose mi piacerebbe riportare la funicolare che collegava Lanzo con il lago di Lugano.
Stefania Briccola
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