Ezio Frigerio racconta:
«I due Capodanni
di Vittorio De Sica»

Il grande scenografo comasco offre un ricordo, inedito e famigliare, del celebre regista: in edicola con La Provincia giovedì 31 dicembre

«C’è una porticina nell’angolo del palcoscenico del Teatro Quirino di Roma, e penso ci sia ancora. Sopra sta scritto “Entrata agli Artisti”. Di lì entravamo tutti noi. Un giorno inaspettatamente su quella porta apparve una silhouette inusitata: cappello a lobbia e un grande cappotto cammello, così era avvolto quel signore. Era con lui una giovinetta. Chi sarà?, ci domandammo... un regista americano, un grande produttore di Hollywood... ma che ci faceva qui? Signori, era Vittorio De Sica, il Re del cinema italiano! Era forse in visita con la figlia alla memoria di quel teatro che l’aveva visto attore nella compagnia Tofano/Rissone/De Sica? Di lì era fuggito su quella bicicletta che lo portò a Milano a fare il cinema: “Gli uomini che mascalzoni”, pochi se lo ricordano ma fece tremare il cuore a tante sartine! Avanzò qualche passo e puntò diretto su di me: “Sei tu Frigerio, lo scenografo di cui mi hanno parlato?” Imbarazzato risposi: “Sono io, Ezio Frigerio”. Quale onore!, pensai: sono arrivato da Erba in terra straniera e avanzo un poco a tentoni in questo teatro romano!
- Mi han detto che sei bravo, è vero?
- Insomma maestro, mi pare di sì!»

Incomincia così il racconto-rievocazione che Ezio Frigerio offrirà ai lettori nel numero de La Provincia in edicola giovedì 31 dicembre. Il grande scenografo comasco, per decenni al fianco, in teatro, di Giorgio Strehler, e, al cinema, di Bernardo Bertolucci, Liliana Cavani e dello stesso De Sica, intesse un gustoso ritratto del celebre regista, partendo dalla collaborazione per “Liolà” di Pirandello. Da qui, l’amicizia con la figlia Emi e la frequentazione della famiglia De Sica. O meglio, di una delle due famiglie, perché De Sica a Roma si divideva tra due case... anche a Natale e a Capodanno.

Il racconto di Ezio Frigerio in edicola con La Provincia di giovedì 31 dicembre

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