Il ballo delle parole verso l’orrore
La storia di Irène Némirovsky

Milano: al Parenti lo spettacolo di Andrea Murchio interpretato da Alessia Olivetti

Fino al prossimo 10 marzo al Teatro Franco Parenti di Milano va in scena “Il ballo di Irène. L’incredibile storia di Irène Némirovsky”, scritto e diretto da Andrea Murchio.

Interpretato dall’attrice Alessia Olivetti, lo spettacolo – che ha visto la consulenza storiografica di Bruno Maida, docente di Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino – racconta le vicende della scrittrice Iréne Nemirovsky: ebrea nata in Ucraina, convertitasi al cattolicesimo, parigina d’adozione, morta ad Auschwitz nel 1942, un mese dopo il suo arrivo al campo.

La scenografia e i costumi curati da Sara Santucci, insieme al light-design ideato da Pierpaolo Nuzzo contribuiscono alla resa – semplice ma decisamente efficace – delle inquietudini e della forza della protagonista.

Sul palco una macchina da scrivere per raccontare i fatti, una valigia per fuggire dalla persecuzione e per custodire ricordi, una scala che simboleggia la discesa verso gli orrori di un campo di concentramento e la salita verso il successo.

Prodotto da Mirabilia Teatro, lo spettacolo sarà in scena ogni sera (sul sito www.teatrofrancoparenti.com gli orari di ogni data) fino a sabato 9 marzo e vedrà anche una replica pomeridiana – alle 16.45 - domenica 10.

Biglietti al costo di 15 euro per spettatori over 65 e under 18, a 18 euro per i possessori di tessere e convenzioni, a 23,50 per gli interi.
Dalila Lattanzi

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