La poesia resiste:
i finalisti del “Merini”

Salva l’ottava edizione del Premio: ecco i nomi dei sessanta autori che hanno superato la prima selezione - Un migliaio le opere in gara. Premiazione rinviata a ottobre, nuovi cartelli per il sentiero dedicato alla poetessa

Di solito sbocciava il 21 marzo il Premio Alda Merini, nel il primo giorno di primavera che coincide con la Giornata mondiale della poesia e con il compleanno della “poetessa dei Navigli”. Quest’anno l’emergenza legata al coronavirus ha rallentato i tempi, ma il comitato organizzatore, che fa capo al Comune di Brunate, dove nacque il papà di Alda e ha le radici la sua famiglia, si è impegnato per salvare l’ottava edizione, facendo ricorso a tecnologia e creatività.

La giuria, composta da Pietro Berra (presidente), Lucia Bellaspiga, Michelangelo Camelliti, Chiara Milani e Luisella Veroli, tutte persone che incarnano il triplice legame del premio con la Merini, la poesia e il territorio, ha terminato la prima fase di selezione lavorando a distanza e sono stati pubblicati sul sito i nomi dei sessanta finalisti. Tra di loro autori noti e meno noti del panorama letterario nazionale, compresi alcuni comaschi.

«Ma la notorietà poco importa - sottolinea Berra a nome di tutta la giuria - perché è la qualità quella che conta e che cerchiamo sempre di valorizzare». Un altro dato importante è quello della partecipazione: 906 le opere in gara quest’anno, di autori da tutta Italia e di alcuni paesi europei. «Fanno parte del numero anche 28 scuole, cui da qualche anno abbiamo riservato una sezione dedicata, in rappresentanza di quasi tutte le regioni - sottolinea Berra -. Vuol dire che un numero significativo di insegnanti italiani fa vivere ai propri alunni la poesia come qualcosa di vivo e anche proattivo rispetto alla società: un segnale di speranza per il futuro». Le sezioni “edito”, “inedito” e “giovani” (under 18) rappresentano da anni lo “zoccolo duro” del Premio, ma ha debuttato bene, con 66 opere in gara, anche la sezione speciale “Strega segreta”, avviata in sinergia con Noir in Festival e riservata a storie e racconti di donne “divergenti”, come lo era la Merini che, ha ricordato di recente la sua biografa (e giurata del Premio), Luisella Veroli, proprio durante le estati trascorse a Brunate dai nonni, Maddalena Baserga e Giovanni Merini, sviluppò un intenso rapporto con la natura e inventò il rito della questua che effettuava a piedi scalzi per le vie del paese.

L’emergenza sanitaria ha spinto gli organizzatori a rinviare la premiazione dal 10 maggio al 18 ottobre. «Molti hanno usato metafore belliche per parlare del virus. Io credo che lo sconfiggeremo con due “potenti armi”: intelligenza e solidarietà - sottolinea il sindaco di Brunate Saverio Saffioti -. Le prescrizioni emergenziali che limitano i nostri spazi vitali, come sappiamo, rappresentano una condizione imprescindibile per la tutela della salute e ci obbligano a rimandare l’evento ufficiale a ottobre».

«Il legame tra Alda Merini e Brunate ha una sua peculiarità anche nel difficile momento che stiamo vivendo - aggiunge Saffioti -. La poetessa apprezzata da Quasimodo e Pasolini, premio Montale del 1993, più volte candidata al Nobel, diceva di sé “Alda è nata con la Primavera”. E, nonostante le tante tragedie della sua esistenza, ogni volta che la leggiamo ci trasmette la grande emozione della vita. Un’emozione che, ribadisco, ci aiuta anche in questo momento a rafforzare intelligenza e solidarietà».

Proprio per sottolineare i valori della cultura e della solidarietà che legano anche la storia dei Merini al territorio, si pensa di recuperare tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre la passeggiata “Lettere ai bambini. Sulle orme di Alda Merini e Gianni Rodari” che era prevista per il 29 marzo. Non solo il 1° novembre sarà l’anniversario della morte di Alda, ma il 5 ricorrerà anche quello della fondazione, da parte di suo nonno, della Società di mutuo soccorso di Brunate, ancora e più che mai attiva in questi giorni, senza dimenticare che il 23 ottobre cadrà il centenario della nascita di Rodari. Una dozzina di nuovi cartelli poetici, preparati dall’associazione Sentiero dei Sogni, è pronta per essere appesa sul Sentiero Alda Merini, come è stata ribattezzata per il decennale della morte della poetessa parte della mulattiera tra Como e Brunate che fece conoscere i suoi nonni.

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