Lo sbarco di Noa: a Como
l’ambasciatrice di pace

Appuntamento questa sera al Sociale con la notissima cantante israeliana Proporrà il suo ultimo album: brani di Bach rielaborati dal chitarrista Gil Dor

“Ave Maria, dove ti stai nascondendo? Non sai che abbiamo bisogno di te? Le cose sembrano piuttosto brutte quaggiù. So che esistono bellezza, gentilezza e allegria, Queste sono le cose che tu hai sempre rappresentato, Maria. Santa Maria, Maria, posso prendermi la libertà di dire che è un peccato, per me, non vivere in armonia: tutti noi stiamo solo sperando che qualcuno faccia un passo avanti cantando”.

Una nuova “Ave Maria”, una preghiera laica scritta da un’artista israeliana, Noa, e cantata davanti Papa Giovanni Paolo II venticinque anni fa, nel 1994. Una scintilla, che si è concretizzata nell’ultimo album della cantante, che verrà portato stasera, mercoledì 18 dicembre, alle 20.30 sul palco del Teatro Sociale di Como.

La musica di quella preghiera, infatti, era quella dell’“Ave Maria” che Charles Gounod scrisse nel 1859 rielaborando il “Preludio” n. 1 in do maggiore dal primo libro del “Clavicembalo ben temperato” di Johann Sebastian Bach. E “Letters to Bach” è il titolo di questo disco, prodotto dal leggendario Quincy Jones, dove Noa riprende altri undici brani del grande compositore, rielaborati da Gil Dor, chitarrista, da sempre al fianco di questa voce straordinaria che ha scritto, a sua volta, le parole.

«L’album nasce da una profonda ammirazione per il genio di Bach - dichiara la cantante -. Il primo incontro con Bach, nella veste di cantautrice, ebbe inizio venticinque anni fa quando scrissi versi, in inglese, non religiosi, per l’“Ave Maria” di Gounod e Gil DDor ne realizzò un arrangiamento molto particolare, quasi si trattasse di una canzone popolare. Questa preghiera per la pace divenne uno dei brani più importanti del mio repertorio. Ora abbiamo deciso di dedicare un intero progetto a Johann Sebastian Bach, contribuendo alla sua musica magnifica con versi composti appositamente e presentando alcuni suoi brani che non erano inizialmente stati concepiti per il canto. Sento che vi siano componenti che sappiano creare qualcosa di nuovo, divertente ma soprattutto molto accessibile al grande pubblico, mentre allo stesso tempo trasmettono idee profonde e significative, molto rilevanti per il nostro tempo e rispettose, inchinandosi di fronte al genio di Bach».

Tanti anni fa, nel 1963, venne pubblicato un disco rivoluzionario: con “Jazz Sebastien Bach” gli Swingle Singers dimostrarono che le musiche del grande compositore tedesco potevano adattarsi allo swing e, soprattutto, al canto, anche se senza parole nel loro caso. Sicuramente si tratta dell’autore più rielaborato, anche in ambito rock per non parlare di quello classico (il caso di Gounod lo dimostra più di tutti). Ma Noa non è una performer come le altre.

Ambasciatrice di pace, ha trasformato cantate, canoni e fughe in tante invocazioni. Non a caso questo concerto è nato in collaborazione con “La musica dei cieli 2019. Voci e musiche nelle religioni del mondo”, il festival itinerante che, dal 1996, promuove la conoscenza e il dialogo tra le culture, attraverso le molteplici musiche della spiritualità.

Biglietti a 30 euro (platea e palchi) e a 20 euro (gallerie).

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