Metti Shakespeare in Barbagia
Al Sociale arriva il premiato Macbettu

Miglior spettacolo teatrale dell’anno nel 2017, mette in scena un mondo primario e terrigno. Le cupe ambientazioni della Scozia medievale innestate con elementi tipici della terra sarda

Un’antica tragedia tra le più fosche mai scritte incontra la civiltà mediterranee più singolare e misteriosa. Accade questa sera, alle 20.30, al Teatro Sociale di Como, per un nuovo e promettente appuntamento con “Macbettu” spettacolo di Alessandro Serra che ha fuso insieme il potente dramma shakespeariano con la cultura, la lingua, l’immaginario mitico del popolo sardo.

La nuova data della Stagione Notte è inserita nel percorso dei Circuiti Teatrali Lombardi. Vedremo dunque in scena il frutto del complesso lavoro di Serra, regista e autore pluripremiato, che di “Macbettu” ha scritto il testo, come detto ispirato al Bardo ma cura anche la regia, le scene, le luci e i costumi. Va specificato che la scrittura di Serra del testo originale è stata, successivamente, tradotta in sardo da Giovanni Carroni. La produzione è di Sardegna Teatro e Compagnia Teatropersona.

Con grande originalità e uno sguardo visionario, il regista sceglie di scandagliare, ancora una volta, gli abissi del male e della sete di potere che “Macbeth” illustra in modo icastico. D’altra parte, altrettanto grande e fascinosa è la suggestione dei Carnevali della Barbagia, manifestazioni di folclore popolare che con una potenza che trae origine dalla notte dei tempi, ci riportano ad un mondo primario e terrigno.

In scena vedremo solo attori uomini, secondo la tradizione elisabettiana e non solo. Si tratta di Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino. Come detto, anche le scene sono curate da Serra, in linea con il progetto e l’ambientazione. Le cupe ambientazioni della Scozia del Basso Medioevo vengono innestate con elementi tipici della terra sarda: i costumi, il sughero, le pietre delle architetture nuragiche, i campanacci. Non si vuole soddisfare solo un’esigenza banalmente estetica, ma compenetrare due mondi solo apparentemente lontani.

Un elemento molto importante nella messinscena che vedremo stasera e che sta ottenendo moltissimo successo di pubblico e di critica in Italia e all’estero (persino in Argentina e prossimamente anche in Giappone) è quella che viene definita “interpretazione sonora”. La particolare e certamente difficile lingua sarda si svincola dal ruolo di veicolo comunicativo per diventare puro suono e colpire le emozioni di chi guarda e ascolta. Sarà senza dubbio un’occasione da non perdere per chi ama un teatro “pensato” ma anche fortemente stimolante e esito di stratificazione culturale. Ricordiamo che, nel 2017 Macbettu ha vinto il Premio di maggior prestigio del teatro italiano, premio Ubu come miglior spettacolo dell’anno. Biglietti a 20 euro più prevendita. Info: www.teatrosocialecomo.it e 031/271070.

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