Piero Colaprico: «Un poliziotto-killer nella Milano più fosca»

L’intervista Giornalista e scrittore, presenta oggi alle 18 il suo nuovo romanzo alla libreria Ubik di Como

«Viviamo in anni “di imbroglio”, in cui la cifra dominante, che, a vari livelli, ci coinvolge tutti, è l’ambiguità, quello stare continuamente in bilico tra bene e male, tra sincerità e menzogna, verità e apparenza. Ho voluto che proprio questa fosse la caratteristica distintiva di Marco Michele Sigieri (in arte Emme - emme) il poliziotto – killer protagonista del mio più recente romanzo».

A raccontare il suo lavoro, “Requiem per un killer”, edito da Feltrinelli, è Piero Colaprico, tra i più importanti giallisti italiani, giornalista, ex caporedattore di Repubblica Milano e oggi anche direttore artistico del Teatro Gerolamo. Il pubblico comasco potrà incontrare personalmente l’autore, sessantacinquenne, nato a Putignano, ma ormai milanese d’adozione, oggi pomeriggio, giovedì 13 aprile, alle 18, alla Libreria Ubik di Como, in piazza San Fedele. (L’ingresso è libero. Info: 031273554 o sul sito www.como.ubiklibri.it). Dialogando con Alessio Brunialti, Colaprico presenterà la storia di un personaggio diviso tra due (o forse più) vite, tra efferati omicidi, riflessioni filosofiche, avventura ad alta velocità. Il tutto, sullo sfondo della Milano dell’oggi, seducente e inquieta, segnata da fosche presenze.

Colaprico, il suo protagonista, Emme-emme è un funambolo, in equilibrio tra mondi antitetici…

Sì. È un uomo con evidenti contraddizioni. Poliziotto stimato nel suo lavoro, ma anche assassini al soldo della criminalità organizzata. Ha alle spalle una lunga scia di cadaveri, ma non è privo di una certa deontologia “professionale”. In più, si troverà a giocare una partita con la morte, su più fronti.

Le sue azioni sono anche dettate da una personalissima idea della “giustizia”. Che ne pensa?

Il mio personaggio conosce da vicino il mondo della giustizia e ne comprende anche le problematiche. La macchina non è sempre efficiente come appare. Per questo, concepisce addirittura un progetto di “giustizia” molto personale.

Parliamo, senza rivelarne troppo i colpi di scena, la struttura del romanzo.

Mi sono molto divertito nello scrivere “Requiem per un killer” e ho proprio voluto creare una storia meno complessa che in romanzi precedenti. Mi viene in mente, a tal proposito “La strategia del gambero” (edito da Feltrinelli nel 2017, ndr). Ho però cercato di spiazzare il lettore che, seguendo le vicende di Emme-emme, arriverà a chiedersi “e ora che succede?”. I possibili sviluppi dell’intreccio sono infatti molteplici, ma tutti verosimili, a partire dall’ambientazione milanese.

Certamente, la città più “noir” d’Italia non poteva mancare in un romanzo di Piero Colaprico. In questo romanzo va in scena la Milano dell’oggi?

Sono, da molti anni, innamorato di Milano, città affascinante, moderna, piena di contrasti, luogo delle possibilità e della libertà. Oggi però la vedo in pericolo.

C’entra la cosiddetta gentrificazione, che trasforma Milano in una città solo per i più ricchi?

È una metropoli dove si respirano tanta ricchezza e benessere. È però anche la città dove vediamo insorgere fenomeni pericolosi come le baby gang o dove negli ultimi giorni, ben due madri hanno abbandonato i proprio neonati alla “ruota”. Stanno montando delle differenze sociali nette che si fa finta di non vedere. Nessuno si adopera per sanarle, con un po’ di umana solidarietà.

A cosa potrebbe portare questa evoluzione?

Mi sembra di essere tornati alla cosiddetta “Milano da bere” degli anni Ottanta, quando, certamente accadevano molte cose belle, l’economia girava, ma c’erano anche tanta cocaina e criminalità. Di lì a breve sarebbe arrivata anche Tangentopoli (nome coniato, all’epoca, dallo stesso Colaprico, ndr). Insomma, sotto i diamanti del centro città, mi pare scorra anche un’altra sostanza, meno nobile e mostrabile.

Un “sottosuolo” in cui nuotano anche molti pesci voraci?

Certamente.

Non possiamo sapere se Emme - emme sopravviverà al suo “requiem”, ma è troppo sperare in altre storie per lui?

Chi lo sa? Diciamo che Feltrinelli si è dichiarata interessata. Sarà forse un prequel? Ai lettori scoprirlo.

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