Sanremo, un piccolo
grande Tenco

Al Teatro del Casinò una delle edizioni più riuscite degli ultimi anni

Quante emozioni, in questo Tenco 2013 che si è appena chiuso a Sanremo. In archivio va una delle edizioni forse più riuscite degli ultimi anni, per una manifestazione che sta cambiando pelle e cercando una nuova via, mentre la generazione dei maestri della canzone d’autore italiana si avvia alla pensione e i tagli drammatici ai finanziamenti costringono a supplire con la fantasia alla mancanza di quattrini.

Per la prima volta non è l’Ariston - enorme ma a volte anche un po’ freddo - ad ospitare il premio Tenco, ma il teatro del casinò si rivela una casa accogliente, la bomboniera ideale per un festival che vuole raccontare la canzone d’autore e che non insegue i grandi numeri.

Qualità, quella, tanta, a partire dai giovani di talento selezionati nei molti appuntamenti con il “Tenco ascolta” su e giù per la penisola. Frankie Magellano, surreale postino di Correggio, è stata un’autentica rivelazione, Lorenzo Monguzzi ha convinto - e sfiorato la targa Tenco - nel suo primo lavoro da solista dopo i Mercanti di Liquore, Andrea Labanca va assolutamente riascoltato con la sua Carrozzeria Lacan.

Emozioni? Molte. La canzone di Alessio Lega dedicata alle vittime della strage di Brescia e al dramma dei migranti mette brividi sulla pelle. L’anteprima del lavoro di Mauro Ermanno Giovanardi e Massimo Cotto sul Chelsea Hotel - con l’omaggio ad Edith Piaf a cinquant’anni dalla morte - è sembrata davvero una “chicca” preziosa.

E poi la generosità di Max Gazzè e Niccolo Fabi - targa Tenco 2013 per il miglior album in assoluto - la gioia autentica di Luca Barbarossa per un invito al Tenco arrivato dopo undici album e a ventidue anni dal festival di Sanremo (“si saranno sbagliati”, dice ironicamente). O forse no, visto che anche Fabio Fazio ha annunciato che una delle serate del prossimo Sanremo sarà dedicata proprio ai cantautori.

Ma il Tenco è soprattutto il lavoro di un gruppo di appassionati veri - su tutti il direttore artistico Enrico De Angelis, il “nostro” presentatore a vita Antonio Silva, Sergio Secondiano Sacchi, Roberto Molteni - e di tanti volontari. Con De Angelis che è capace di portare in riva al mare ligure Cui Jian, che in Italia nessuno conosce ma che in Cina raccoglie centinaia di migliaia di persone ai concerti. Una rockstar che nel 1992 è stato il cantore dei ragazzi di piazza Tienanmen in rivolta, ha portato il rock in Cina, e l’altra sera ha fatto saltare il pubblico di Sanremo, con un’energia musicale alla Springsteen. Per non dire della fanfara di Tirana in versione elettropop.

Il Tenco è vivo, insomma. “E anche Papa Francesco marcia insieme a noi”, ha chiosato Silva, dopo la telefonata del pontefice a Carlin Petrini di Slow Food. Che è come dire un pezzo del Club Tenco.

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