«Seguite la mia voce
nel mondo del tango»

Intervista al baritono Giacomo Medici: sabato sera all’Arena del Sociale di Como con “La lunga notte del tango”

Saranno le struggenti e appassionate sonorità del tango a chiudere, domani, sabato 13 luglio, alle 21.30, nell’Arena del Teatro Sociale di Como, la dodicesima edizione del Festival Como Città della Musica.

La serie di appuntamenti, tra lirica, musica pop, danza e show spettacolari, si congeda dal pubblico con un evento che mescola molti linguaggi ma anche la partecipazione del pubblico e la festa. In pratica “La lunga notte del tango” (questo è il titolo dello spettacolo) potrebbe essere interpretato come sintesi dello spirito del Festival. (Biglietti a 17 euro. Info: www.teatrosocialecomo.it e 031-270170). Parliamo di questa serata ricchissima e divisa in vari momenti con Giacomo Medici, baritono di fama internazionale, che è conosciuto, in Argentina, come “l’italiano che canta il tango”.

Medici, che caratteristiche avrà questo spettacolo, che si annuncia composito e particolare...

La serata si articolerà in tre parti, per far conoscere al pubblico la natura affascinante e composita del tango. Si comincerà con il concerto della Giacomo Medici Tango Orchestra: sarò in scena con Gianni Iorio, grande bandoneonista, che ha collaborato con il premio Oscar Luis Bacalov e anche con Dario Flammini (secondo bandoneón), Mauro Gubbiotti al pianoforte, Matteo Pippa al violino, Aurelio Venanzi alla viola, Roberto Della Vecchia al contrabbasso. Nella seconda parte, l’Orchestra continuerà a proporre musiche famosissime, scritte da autori come Gardel e Piazzolla, ma il pubblico potrà anche ballare. Infine, spazio alla vera e propria festa, nella terza parte. Fino alle 2 di notte avrà luogo la milonga con il Dj set di tango a cura di Roberto Rampini.

Tutti potranno danzare sotto le stelle.

Il vostro spettacolo chiude il Festival Como Città della Musica. Che ne pensa?

È un grande privilegio chiudere una manifestazione prestigiosa come questa. È importante che il tango acceda ad un festival dedicato, in primis, alla musica classica. Per me, che, come baritono, vivo “diviso” tra il mondo dell’opera e quello del tango, è una bella sintesi.

Lei canta il tango. Quali brani proporrà all’ascolto del pubblico?

Il programma prevede un percorso nella storia del tango, dalle sue origini alle evoluzioni più moderne. Sul palco io canterò ma sarò anche una sorta di cicerone, raccontando al pubblico tante storie legate al tango, dalla nascita.

Una storia che si svolge oltre oceano ma che ha molti legami con l’Italia?

Moltissimi. Non dimentichiamo che, in Argentina, arrivarono tantissimi migranti provenienti dall’Italia. Con loro si diffuse la passione per alcune canzoni italiane famose come “Parlami d’amore Mariù”. Inoltre, molti cantanti italiani esperti d’opera si cimentarono nel tango. Gardel, inoltre considerava Enrico Caruso il suo idolo.

Quando si pensa al tango, viene subito in mente la danza simbolo di sensualità. Come verrà proposta nello spettacolo?

Danzeranno per noi Laura Borromeo e Silvio Grand. Si tratta di due veri artisti che appassioneranno la platea. Inoltre, come detto, la partecipazione di danzatori dal pubblico sarà fondamentale. La seconda parte vedrà infatti un repertorio “milonguero” che prevede espressamente il coinvolgimento del pubblico..

.

Lei canta l’opera e il tango. Quali doti vocali richiedono questi due linguaggi musicali?

In quanto baritono, sono fortunato, perché questa voce ha avuto molto impiego nel tango come nella lirica. La vocalità necessaria per cantare il tango punta sulla capacità espressiva più che sulla potenza. Cantare il tango non è solo questione di qualità vocali ma anche di studio e della conoscenza di un contesto culturale e dello spirito di un popolo. Io continuo ad approfondire, anche grazie alla collaborazione con grandi orchestre argentine e con tanti cantanti e artisti che mi dimostrano, ogni volta, quanto il tango sia vivo. Potrete rendervene conto nella serata di sabato, per innamorarvi del tango.

© RIPRODUZIONE RISERVATA