«Tosti e il lago di Como:
emozione assicurata»

Il soprano argentino Ivanna Speranza nel doppio concerto di oggi a Villa Bernasconi per “La Grande Musica a Cernobbio”

Il secondo appuntamento de “La Grande Musica a Cernobbio 2020” è con le arie sublimi di Francesco Paolo Tosti.

Per l’occasione, nei due spettacoli previsti alle 19 e alle 21 di stasera, lunedì 13 luglio, all’interno di Villa Bernasconi, Enrica Ciccarelli promoter della rassegna siederà al pianoforte per dialogare con la cantante Ivanna Speranza. Il soprano argentino è protagonista di un percorso al femminile su Tosti e il suo genere.

Ivanna, che cosa ci può raccontare di questo percorso?

È molto bello il vincolo che lega Cernobbio a Francesco Paolo Tosti ed è un’emozione per me tornare grazie ad Enrica Ciccarelli a Cernobbio, sede del video dedicato a uno dei brani del cd da me inciso sul repertorio di Tosti, per esibirmi dopo il lockdown in quella cornice speciale. Senz’altro una curiosità per molti: leggendo nell’epistolario con amici, letterati e compositori della sua epoca come Puccini e Mascagni e tra gli aneddoti è riemerso del suo periodo di residenza a Villa d’Este ospite di Giulio Ricordi ma soprattutto dei concerti fatti per destinarne il profitto agli Asili d’infanzia di Cernobbio: proprio quelli fondati dalla famiglia Bernasconi, la cui villa oggi ci riceve per il nostro omaggio a Francesco Paolo Tosti.

Qual è il rapporto con Tosti visto da una coppia al femminile?

L’epoca di Tosti a Cernobbio fu un periodo tanto ricco di creatività destinato a trascendere la vita di tutti noi. Io amo la canzone da camera, la parola, la poesia: scrutando tra il repertorio di Tosti sono stata meravigliata dall’eleganza, dalla nobiltà, dalla cura con cui aveva composto ogni Romanza e affascinata dal modo di scrivere magistralmente per le voci che ogni cantante consapevole può intuire; non a caso Verdi stimava Tosti fra i migliori insegnanti di canto d’Europa. Studiando questi spartiti pieni di dinamiche, scritte con tanto garbo ma tanti dettagli ho conosciuto il Tosti conoscitore per eccellenza delle voci; ragionando con Enrica Ciccarelli sul fatto che Tosti rimanga sottovalutato o relegato nei bis, abbiamo ritenuto importante valorizzarlo anche con una lettura totalmente femminile. Ascoltando il Tosti fatto in modo sublime da grandi voci maschili come Luigi Alva o Ernesto Palacio ho imparato la chiarezza della dizione e lo stile del tenore di grazia, ma ho anche riflettuto sul fatto che manca una voce simile al femminile: in termini di peso vocale potremmo pensare a una soubrette, i cui contenuti sono però sempre più leggeri. Ho pensato di ricercare nella mia voce un tipo di impostazione che si avvicinasse a quello stato spirituale tipico di Tosti, uno “spirito di grazia” che si potesse avvicinare alla poesia che Tosti sceglieva musicalmente nelle sue canzoni, piene di massima nobiltà anche nell’espressione del dolore.

Quale studio ha messo in pratica per avvicinarsi a questo repertorio?

Uno tecnico vocale e uno per preparare la mia anima, che mi rende felice poter portare proprio a Cernobbio come simbolo di ripresa. Da soprano leggero degli inizi, sono ora un lirico di coloratura ma ho messo in discussione completamente la mia vocalità, tornando ad alleggerire il peso verso un belcantismo che mi permettesse di usare le messe di voce, il forte solo se richiesto, tutte le gradazioni del piano proprie delle mille sfumature espressive Tosti: una ricerca tecnica, di consapevolezza e poi di fedeltà allo spartito lunga e approfondita. C’è poi il rapporto squisito con Enrica Ciccarelli Mormone, donna di intelligenza sopraffina, di grande musicalità, seria, grande lavoratrice e professionista. L’incontro a Milano con lei è stato per me provvidenziale.

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