Apparecchi endoscopici rubati a Erba
«Esami a pieno ritmo tra dieci giorni»

Continua l’emergenza iniziata tre settimane fa con il blitz dei ladri nel Padiglione B. Riprese le analisi con alcuni “muletti” provvisori, ma l’attività resta al 40%

«Sono arrivate macchine sostitutive, ma ci consentono di erogare solo il 30-40 per cento delle prestazioni ordinarie. Contiamo di tornare a pieno regime entro dieci giorni».

A tre settimane dal clamoroso furto di due macchinari endoscopici al Fatebenefratelli, l’ospedale ha ripreso le attività con strumenti provvisori: attualmente i medici riescono a effettuare fino a cinque esami diagnostici al giorno, un numero che resta lontano dalle 12 prestazioni che venivano assicurate dai macchinari scomparsi.

I problemi al Fatebenefratelli sono sorti la mattina del 22 febbraio, quando i medici di turno hanno riaperto le porte del reparto di endoscopia: le macchine per effettuare gli esami diagnostici erano scomparse nel corso della notte, nel padiglione B non c’era alcun segno di scasso.

L’entità del furto è stata stimata in 250mila euro e le indagini sono state affidate ai carabinieri di Erba. La direzione ospedaliera si è trovata a fare i conti anche con un problema gestionale: senza macchine, infatti, non è possibile effettuare gli esami.

Solo nella prima settimana sono stati annullati sessanta appuntamenti. A tre settimane dal furto, il direttore sanitario Pierpaolo Maggioni annuncia la ripresa delle attività: «La ditta fornitrice ci ha portato dei “muletti”, delle macchine provvisorie che ci hanno consentito di far ripartire gli esami anche se a ritmi molto ridotti rispetto allo standard».

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