Buco del Piombo, nuovi rilievi
«Diteci almeno se riaprirà»

I tecnici comunali erbesi studiano con strumenti 3D le pareti intorno alla grotta da dove cadono i massi. Ghioni (Pd): «Fate chiarezza, sono anni che è chiuso»

A pochi giorni dal crollo di alcuni massi nell’area del Buco del Piombo, i tecnici comunali sono tornati sul posto per effettuare un rilievo digitale delle pareti che circondano e sovrastano la grotta. Si tratta di un primo passo per presentare un progetto concreto di messa in sicurezza dei versanti.

Intanto Enrico Ghioni, capogruppo del Pd, incalza: «Basta parole e promesse, ci dicano se il Buco del Piombo riaprirà mai al pubblico».

I rilievi - iniziati ieri mattina e proseguiti per tutta la giornata - seguono un crollo avvenuto domenica 2 dicembre; a seguito della segnalazione di un cittadino, lunedì 3 dicembre i tecnici comunali hanno effettivamente rilevato il distacco di alcune rocce da una parete. I massi sono finiti nel greto del torrente che fuoriesce dal Buco del Piombo, a poche decine di metri dalla scala d’ingresso chiusa al pubblico dal 2011 proprio per motivi di sicurezza.

«Quello che stiamo facendo - spiega l’ingegnere Nicola Santoro, responsabile dell’ufficio Ambiente di Palazzo Majnoni - è un rilievo tridimensionale di tutte le pareti che circondano e sovrastano il Buco del Piombo. Alla fine del lavoro avremo una mappa digitale dettagliatissima dei versanti: su questa base scientifica, molto precisa, sarà possibile progettare eventuali interventi di messa in sicurezza dell’area».

Nell’attesa si muove anche la politica. Da undici anni l’ex sindaco Ghioni, capogruppo del Pd, si sente ripetere che siamo a un passo dalla riapertura del Buco del Piombo. «Tante parole, tante promesse che sono sempre rimaste tali. Ora - dice Ghioni - c’è stato un altro crollo a breve distanza dalla scala: ho scritto un’interrogazione per fare chiarezza una volta per tutte, vorrei capire se ci sono effettivamente prospettive o se la grotta è a rischio di chiusura definitiva».

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