Erba, basta bivacchi di disperati
Sgomberi nelle fabbriche dismesse

Via i materiali del Tetto Fraterno in via Fiume e quelli rimasti dopo il rogo nell’ex Spreafico. I volontari: «Saranno altri costi oltre a quelli per rimettere in sicurezza l’area di via Leopardi»

I materiali accatastati all’interno delle fabbriche dismesse di via Fiume verranno sgomberati nelle prossime settimane, insieme a quelli che restano nell’ex tintoria Spreafico di via Leopardi.

A seguito di un esposto presentato da alcuni cittadini e delle pressioni del presidente della commissione territorio Eugenio Zoffili, don Bassano Pirovano - fondatore del Tetto Fraterno - ha concordato con l’amministrazione comunale un piano di bonifica delle vecchie industrie utilizzate come magazzino per mobili, libri e altri oggetti destinati ai poveri.

Lunedì don Pirovano ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’ex Enel insieme al comandante della polizia locale, Giovanni Marco Giglio, e ad alcuni agenti. «La visita di lunedì - spiega Alessandro Castelnuovo, responsabile del Tetto Fraterno e braccio destro di don Pirovano - si è resa necessaria a seguito di un esposto presentato da alcuni cittadini. Alla ex Spreafico abbiamo fieno e mobili, all’ex Enel mobili e libri: libereremo tutto utilizzando ditte specializzate, vedrete comparire presto i camion. Purtroppo per noi saranno altri costi che vanno ad aggiungersi alle spese che dovremo sostenere per rimettere in sicurezza l’area andata a fuoco in via Leopardi».

Altri dettagli sul giornale in edicola mercoledì 22 novembre.

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