Rezzago punta sui boschi di castagne
Ma la gara di farine la vincono i lecchesi

Arriva dalla Valvarrone il miglior prodotto tra quelli di 17 concorrenti locali. Il sindaco è comunque soddisfatto: «Si tratta di materie prime degne dei ristoranti»

La migliore farina di castagne del Lago di Como è lecchese ed arriva dalla Valvarrone. È stata presentata al primo “Concorso farina di castagne Lago di Como” da Venus Bonazzola, al secondo posto si è piazzata Gabriella Fontana di Montemezzo alto Lago e al terzo una farina delle castagne di Valbrona presentata da Elena Brambilla di Canzo. Quarto posto infine per Giovanni Saccomandi dell’Associazione castinicoltori del Misma della Val Seriana.

Il primo concorso di farine di castagne si è concluso ieri mattina a Rezzago con un buon successo: diciassette i partecipanti e a detta della giuria di assaggiatori, l’area può lavorare per riscoprire attraverso le castagne un indotto in parte dimenticato.

A presiedere la giuria Claudio Cantini del CNR di Follonica con una rappresentanza del “Premio nazionale farina di castagne di Boccheggiano” promosso dall’Associazione valorizzazione castagna Alta Maremmana. «Quattordici partecipanti su diciassette sono della provincie di Como, di Lecco o di Bergamo, dodici del nostro lago e due della Val Seriana. C’è quindi una buona rappresentanza locale – spiega il sindaco di Rezzago Sergio Binda che ha accolto l’iniziativa organizzata da Mauro Gerosa -. Siamo soddisfatti anche dai giudizi sulla nostra farina che, con qualche affinamento, viene ritenuta molto interessante». E aggiunge: «L’idea ora è di chiedere alla Fabbrica dei Nocciolini, il dolce canzese, di provare a realizzare un “Castagnino” con queste farine».

Per partecipare alla sfida era sufficiente presentare 250 grammi di farina di castagne ottenuta dal frutto raccolto nei territori del Lago di Como e limitrofi. Il presidente della giuria ha sottolineato come le prime quattro farine classificate, con qualche affinamento, siano di qualità tale da poter essere utilizzate anche in un ristorante. Il consiglio è di associarsi e creare magari anche un essiccatore per puntare a commercializzare la farina locale.

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